Che cos’è un corridoio ecologico?

Che cos’è un corridoio ecologico?

 

Icambiamentiapportati sull’ambienteper mano dell’essere umano non sono sempre positivi, anzi spesso sonodannosianche per lespecie animaliche li abitano. Per questo sono stati creati icorridoi ecologici:spazi ad hoc perpreservare specie animali e vegetali. L’urbanizzazioneha eliminato – sempre più – glihabitat naturali.Il risultato è una frammentazione del territorio chedisorienta le specieche lo popolano. Per esempio, laFaoha stimato che dal 1990 al 2020, su un totale di 4,06 miliardi di ettari – circa il 31% della superficie terrestre – sono stati distrutti circa 186 milioni di ettari diforesteeboschi, a causa della costruzione di strade ed edifici. La necessità che ha spinto gli umani ad accaparrarsi spazi sempre maggiori ha portato anche all’ideazione e allacostruzione di corridoi ecologici. Cosa si intende per corridoio ecologico? Un corridoio ecologico, obiocorridoio, è un’area verde creata appositamente per preservarespecie animalie piante che vivono in quel tipo dihabitat. Si tratta, a tutti gli effetti, di unazona protetta,tutelata dalla legge, che ha come scopo far passare gli animali da unhabitatall’altro. È una zona che deve essere preservata, per 2 motivi: si tratta di una linea diconfine naturalee, inoltre, rappresenta uncollegamento tra 2 territoricompletamente diversi tra loro. In questo modo, anche lespecie in via di estinzionesopravvivonoe il tentativo è di ripopolare gli habitat. Un esempio di corridoio ecologico naturale può essere rappresentato da unfiumein una riserva naturale: se da un lato, il corso d’acqua collega i 2 habitat, dall’altro, diventa anche un confine per lespecie animalievegetaliche abitano sulle rive. A cosa servono i corridoi ecologici? I corridoi ecologici rivestono varie funzioni, dallaripopolazione di determinate specie, allaprotezionee custodia della vita di piante eelementi territorialiche altrimenti sarebbero a rischio a causa degliinterventi urbanistici. Inoltre, restituiscono nuovo valore aaree molto inquinate, ripopolandole di flora e fauna. Un’operazione che è svolta da studiosi e botanici che primabonificano le aree inquinate, rendendole idonee ad accoglierespecie vegetaliche producanoossigenoe rendano l’habitat più adatto; poi le ripopolano conanimali, a volte, in via di estinzione. Ne è un esempio il progetto scientificoFarfalle in ToUr, acronimo di Torino Urbana, nato nell’ambito della cura alla salute mentale in collaborazione con la facoltà di biologia dell’Università di Torino. L’obiettivo è stato quello di crearespazi verdiad hoc all’interno dellearee urbane, ricchi dipianteadatte ad accogliere lefarfalle: in pratica, oasi nelle quali questi animali possono vivere,nutrirsi e riprodursi. Così, in alcuniparchi pubblici,aiuoleeterrazzisono stati piantatiortiche,biancospini, piante ditimoelavandache produce miele del quale le farfalle vanno ghiotte. Le aree si sono ripopolate velocemente. La scelta di questianimaliè stata dettata da un fatto estetico: la bellezza delle farfalle hasensibilizzato l’opinione pubblicarispetto all’importanza e allaconservazione della natura. Inoltre, il ripopolamento delle farfalle ha permesso di proteggere anche altre specie e salvaguardando l’interoecosistema. Il progetto ha avuto anche un risvolto sociale, poiché leoasi verdihanno ospitato varie iniziative di quartiere, come mostre fotografiche, eventi e workshop, che hanno permesso l’incontro e la socializzazione delle persone. Il corridoio ecologico è, quindi, fondamentale per la protezione e latutela del patrimonio naturaleche è sempre sotto minaccia dainquinamentoecementificazionema è anche servito per “riavvicinare” le persone. Alcuni esempi di corridoio ecologici urbani Quali sono i corridoi ecologici urbani più conosciuti? Uno dei primi esperimenti di questo tipo è ilBanff Wildlife Bridges, nelParco nazionale di Banff, inCanada: un progetto pionieristico che, però, ha impiegato molto tempo per vedere la luce. Si tratta di 6 cavalcavia per lafauna selvatica,cervi,orsi,alciche consentono agli animali di attraversare laTrans Canada Highway,in tutta sicurezza, più diverse decine disottopassi. Secondo gli studiosi, finora 140.000 animali hanno attraversano la strada utilizzandopontio sottopassaggi. Non tutti i valichi di animali sono stati progettati per animali di grossa taglia. AChristmas Island, inAustralia, lamigrazione annuale di granchiha portato alla costruzione di alcuni passaggi. Ogni anno, una moltitudine di crostacei, da 50 a 100 milioni, migrano verso l’oceano perriprodursiedeporre le uova. Un esercito che marcia in ogni parte dell’isola. Secondo i naturalisti, almeno 500.000 granchi muoiono ogni anno durante il viaggio. Da qui la necessità di creare dei ponti per limitare il numero delle morti durante lamigrazione. Nel sud-est del Texas, molti edifici commerciali, fattorie e strade hanno preso il posto dei paesaggi naturali. In particolare, la città diHoustonè in costante espansione verso i propri confini esterni, andando a “disturbare” la fauna selvatica che vive nellaBassa Valle del Rio Grande. E così sono stati costruiti ponti per il passaggio di uccelli migratori e mammiferi rari, come l’ocelot. A Oslo sono state ideate vie e, persino, un’autostrada anche per le api, laBee Highway,per la mancanza di spazi verdi idonei all’impollinazione. Il Governo ha, dunque, invitato i cittadini aseminare fiori e pianteper offrire riparo agli insetti, nelle vie più trafficate della capitale norvegese. Il Terai è un’area che si estende dal fiumeBagmatiinNepalalfiume Yamuna,inIndia.Le questioni che circondano il Terai sono molto diverse da quelle che interessano corridoi naturali negli Stati Uniti e in Europa. Nonostante sia rurale, la regione è molto popolata, la povertà è diffusa, insieme al bracconaggio e all’uso intensivo dellerisorse naturali. IlTerai Arc Landscape-Tal -creato in collaborazione con ilWwf, è uno strettocorridoio subtropicaleche copre 14 diverse aree protette in India e Nepal. Praterie, foreste e valli fluviali qui sono habitat importanti per molte specie, tra cui raririnoceronti indiani,elefanti asiaticietigri del Bengala. Quali sono gli elementi di una rete ecologica? I corridoi ecologici possono essere collocati all’interno dellereti ecologiche. Ma cosa sono le reti ecologiche? Si tratta di sistemi interconnessi di habitat, di cui è necessariosalvaguardare la biodiversità, ponendo quindi attenzione allespecie animalievegetalipotenzialmente minacciate. La rete ecologica è formata da 4 elementi fondamentali interconnessi tra loro: aree centrali o “core areas”,zone ad alta naturalitàche sono soggette a regime di protezione, comeparchioriserve, oppure, che verranno presto considerati tali;fasce di protezione,obuffer zones, aree cuscinetto o di transizione che sono intorno alle aree ad alta naturalità e che hanno l’obiettivo di garantire lagradualità degli habitat. Inoltre, ci sono le fasce di connessione o corridoi ecologici delle quali abbiamo parlato prima e, infine, le aree puntiformi o sparse, le cosiddettestepping zones, ovvero aree di piccola superficie che, per la loro posizione e composizione, sono importanti persostenere specie in transitosu un territorio, oppure, ospitaremicroambientiin situazioni di habitat critici.