Spesso gli episodi didiscriminazione nei confronti distudenti e studentessetransgenderall’interno delle scuole portano all’aumento del tasso di abbandono scolastico. Ad alimentare il dibattito subentra anche la cosiddettaCarriera Alias. La Carriera Alias è uno strumento che permette direttificare i dati anagraficideə ragazzə: in questo modo, sul registro sarà indicato il nome scelto personalmente dallə singolə studente, in base alla propria identità di genere. Icasiin cui si parla diCarriera Aliassonosempre più numerosi:dagli insegnanti che non vogliono adeguarsi alla procedura, alle associazioni Provita che cercano di ostacolare ogni tipo di integrazione. Ma, a fare da contraltare, ci sono attivisti e attiviste, associazioni egruppi studenteschi che si impegnano per l’affermazione di questo diritto. Che cos’è la Carriera Alias? Per gli studenti e le studentessetransgender- ossia le persone che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita – alcuni istituti scolastici e università prevedono la Carriera Alias, che non si limita solo alla sostituzione di nomi e pronomi sui registri di classe: punta acreare un ambiente scolastico sicuro e accoglienteper ə ragazzə transgender e non binary. Anche se viene percepita come un piccolo tassello di un percorso burocratico, rappresenta unasoluzione per vedere riconosciuta la propria identità di genere. Per definizione, infatti, la Carriera Alias è unaprocedura amministrativa, unaccordo di riservatezzastipulato tra scuola o ateneo con lə studente, che permette di modificare nei registri e negli atti interni il nome anagrafico dellə ragazzə con il nome di elezione, cioè quello scelto dalla persona transgender o dalla persona che abbia avvia un percorso di transizione. A livello pratico,non ha alcun valore legale al di fuori della scuolama contribuisce aevitare ilmisgendering, ovvero l’uso di termini che fanno riferimento al sesso biologico e non all’identità di genere in cui si riconosce l’individuo. Come si attiva la Carriera Alias? Se lo studente o la studentessa èmaggiorennepuò attivare la Carriera Aliasautonomamente;per unə minore, è la famiglia a fare richiesta. L’alunnə devedimostrare di aver intrapreso un percorso psicologico e/o medicoteso a consentire l’eventuale rettificazione di attribuzione di sesso; compilare alcuni moduli e fornire idocumenti che attestino l’inizio di un percorso di transizione.Solo il personale amministrativo che gestisce le Carriere Alias è autorizzato ad accedere ai dati anagrafici originali degli studenti. Per chi intraprende un percorso di transizione, il “vecchio nome” (dead name,secondo la terminologia inglese) è solo un retaggio che non aiuta nel processo di integrazione eaffermazione della propria identità.L’obiettivo è garantire a studenti e studentesse che stanno vivendo un percorso ditransizione di generela possibilità di vivere in scuole e atenei che siano luoghi sicuri, dove sia rispettata la privacy e la dignità dell’individuo. Chi ha aderito alla Carriera Alias? In Italia, a rendere attiva la Carriera Alias sono stateprima leuniversità,seguite nel corso degli ultimi anni da diversiistituti superiori:oggi sono circa 150 le scuole e più di 60 le università Apripista in campo accademico è stata laUniTo,Università di Torino,chenel 2003 ha introdotto il “doppio libretto”anche se – come precisa la rete digay.it- Carriera Alias e doppio libretto non possono essere equiparate: “Mentrela Carriera Alias sostituisce di fatto i nomi anagraficicon quelli scelti dalla persona transgender,il doppio librettonelle università non sostituisce nulla, bensì ’affianca’ il libretto originale”. Tra le scuole, invece, ilLiceo Ripetta di Romaè stato il primo ad adottare tale profilo burocratico. Limiti e polemiche Nonostante in molte università italiane, gli studenti e le studentesse transgender possono richiedere un profilo burocratico alternativo e temporaneo (che consente di avere un nuovo libretto universitario e un nuovo indirizzo email con indicato il nome di elezione in sostituzione del nome registrato all’anagrafe), il nuovo libretto ha validità solo all’interno dell’ateneo. Inoltre,non esiste una modalità di accesso univoca per la Carriera Alias.Questo significa cheogni istituto ha un suo metodo,che causaframmentazione. Così, ad acuire la già difficile situazione burocratica, subentra lamancanza di linee guida ministeriali.A garantire la Carriera Alias sono gli accordi nati dallacollaborazione e mediazionedi studenti e studentesse, famiglie, istituti e gruppi Lgbtq+. Ma, dall’altro lato, diverse associazioni sono schierate contro quella che definiscono “l’ideologia gender” nelle scuole e, di fatto, ostacolano i diritti delle persone transgender.
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