Macelli: cosa succede davvero tra quelle mura?

Imacellisono luoghi impenetrabilie volutamente celati al pubblico, dove gli animali allevati a scopo alimentare subiscono lacrudeltàpeggiore: lacondanna a morte. Martedì 20 dicembre, noi diAnimal Equalityabbiamo fatto una diretta sul nostro canaleYouTubeperparlare di ciò che accade al loro internoattraverso l’esperienza diretta diMatteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality International, eEnrico Moriconi, medico veterinarioed ex garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte. «Rassegnazione, grida di animali, violenza psicologica e fisica è ciò a cui ho assistito ogni volta che sono entrato in un macello. In quei luoghi vige la fretta: più rapidamente gli animali vengono uccisi, meglio è per l’azienda, ma spesso gli operatori non sono davvero preparati a quello che stanno facendo e provocano estrema sofferenza alle vittime», ha raccontato Matteo Cupi, impegnato da oltre 10 anni adenunciare gli orrori dello sfruttamentodeglianimalia scopoalimentare. AncheEnrico Moriconiha confermato la tragedia che si consuma nei macelli, affermando chegli animali iniziano a soffrire non appena entrano,avvertendo ciò che accade ai propri simili tramite l’olfatto. Un dolore che non può che aumentare, visto che mentre sono in attesa di essere macellati assistono agli omicidi dei compagni antecedenti al loro, venendo gettati in una condizione distress e paura insopportabili. Dal 2013, Animal Equality realizza investigazioni all’interno dei macelli italianidocumentando gli abusi chemaiali,mucche,polliepesci, dopo essere stati sfruttati emaltrattatinegli allevamenti, sono destinati a subireanche prima di essere uccisi. Come è stato ribadito nel corso della diretta,queste pratiche avvengono in ogni tipo di macello, negli artigianali come negli industriali, nonché in quelli che dichiarano di far parte della cosiddetta filiera di eccellenza delMade in Italy. «Nessuno è meglio di un altro: quando un essere vivente è imprigionato e ucciso per diventare un bene di consumo non possiamo pensare che non soffra», ha sottolineato Matteo Cupi. Eppurei controlli e le multe non sono ancora sufficienti.Le sanzioni per chi viola le prescrizioni sulle misure di macellazione, infatti, sono solo amministrative e le multe arrivano a un massimo di 6 mila euro. Nel 2017 abbiamo lanciato unapetizioneche ha raccolto oltre 400.000 firmechiedendo al Governo italiano di porre fine alle violenze che avvengono nei macellimigliorando le leggi che attualmente sono in vigore, a partire dall’introduzione di sistemi di sorveglianza come telecamere a circuito chiuso, e dall’obbligo di stordimento degli animali con la cancellazione di tutte le deroghe.