Green economy: Lombardia prima della classe

La “green economy” avanza in Italia, ma soprattutto in Lombardia, secondo il 13esimoRapporto GreenItaly– Focus Lombardia presentato il 20 dicembre dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere. La presentazione si è concentrata principalmente sulla più ricca regione del Nord, che si dimostra essere l’area d’Italia più avanzata sul fronte dellatransizione verdecon 90.520 imprese che hanno investito intecnologie greendurante l’anno e con ben 367.040 contratti di lavoro stipulati nel 2021 per i settori inerenti alla transizione. Spicca su tutte la provincia di Milano, la più virtuosa della regione, seguita da Brescia, Bergamo, Monza e le altre province. Per il presidente della Fondazione SymbolaErmete Realaccila «Lombardia può essere alla guida di un’Italia che fa dellatransizione verdeuna chiave per costruire un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più forti e capaci di affrontare il futuro. È questa la direzione indicata dall’Europa con ilNext Generation EU, alla base degli ingenti finanziamenti delPnrr, per affrontare la pandemia e lacrisi climatica. Un’economia che, come dice il Manifesto di Assisi, non lascia indietro nessuno, non lascia solo nessuno». La forza propulsiva e virtuosa dell’apparato industriale-economico lombardo si inserisce in un contesto nazionale che vede dei primati e delle eccellenze spesso sottovalutate. L’Italia negli anni 2020 e 2021 si è posizionata sopra la media europea secondo l’Eco-Innovation Index, grazie sopratuttto a una maggiore efficienza nell’uso delle risorse. Inoltre il Paese eccelle nell’economia circolare, con un netto primato europeo dove iltasso di riciclosulla totalità dei rifiuti arriva all’83,4%. A partire dal 2014 sono tornati ad aumentare gli eco-investimenti da parte delle imprese, accelerando anche in presenza della crisi pandemica e raggiugendo il record annuo nel 2021 (il 24,3% sul totale degli investimenti). Questo trend ha fatto si che nel quinquennio 2017-2021 più di 1 impresa su 3 abbia investito nella green economy. Infattile imprese “verdi” risultano più competitive, con un maggiore fatturato, un più alto livello di occupazione e un export più forte. Grazie agli incentivi fiscali e i bonus statali il settore dell’edilizia ha fatto registrare una crescita degli investimenti pari al 25%, cosa che ha comportato la riqualificazione del patrimonio abitativo e ha evitato di emettere 979.000 tonnellate di C02, con un risparmio medio annuo in bolletta di 500 euro per ogni beneficiario e di 15,3 miliardi di euro totali. Grazie a questo sviluppo in Italia sono stati creati 3,1 milioni digreen jobsche rappresentano il 13,7% del totale degli occupati. Di cui la maggior parte nel Nord Italia, mentre 687 mila sono presenti nel Mezzogiorno (22,2%) e i restanti 648 mila nel Centro Italia (21%). Per il presidente della Fondazione CariploGiovanni Fosti«le imprese green possono affrontare meglio i momenti di crisi e generano un impatto positivo a livello sociale, ambientale ed economico. Il fattore determinante per procedere in questa direzione sarà la capacità di formare competenze specifiche per i green jobs e le diverse dimensioni di questa transizione. Anche per quanto riguarda il green, l’investimento più importante sarà quindi sulle competenze delle nostre persone».