L’ex ministra della giustizia corre per le presidenziali francesi
“Mi sto impegnando davanti a voi perché, come voi, aspiro a un governo diverso„, ha dichiarato Taubira davanti ai suoi sostenitori riunitisi a Lione. L’ex ministra della Giustizia di Hollande denuncia una vera e propria “assenza di dialogo sociale„. Il suo programma politico ancora non è ben delineato: ieri, nel discorso che annunciava la sua candidatura, nel quartiere della Croix-Rousse, Taubira ha fatto leva su tre punti:lavoro, sanità e ambiente. Ha parlato di “collera”, di “giustizia sociale”, di aumento del salario minimo, diassegno di 800 euro per i giovani universitari per 5 annie ha definito l’ecologia “la sfida del secolo”. Taubira ha assicurato, inoltre, che si sottometterà al verdetto della cosiddetta “primaria popolare”, un’iniziativa lanciata da un gruppo di cittadini e militanti.Su un portale online dedicato, gli utenti iscritti (circa 120mila persone) potranno votare tra il 27 e il 30 gennaio, esprimendo un giudizio– da “insufficiente” a “molto bene” – su ciascuno dei 7 candidati dei partiti di sinistra. Mentre Anne Hidalgo (Ps), Jean-Luc Mélenchon (France Insoumise) e Yannick Jadot (Verdi) se ne sono tirati fuori, altri come Mélenchon, Hidalgo e Jadot, seppur controvoglia, sono scesi in capo. Tra di loro, la favorita è senza dubbio Christiane Taubira. Da sempre considerata nel panorama politico francese un battitore libero, per l’autonomia di pensiero e la capacità di prendere posizione, anche in aperto contrasto con il proprio schieramento, continua a portare avanti le sue precise battaglie.Ha dato il proprio nome alla legge approvata nel 2001 che riconosce come crimini contro l’umanità la tratta degli schiavi.È stata relatrice della normativa che ha introdotto nel 2013 il matrimonio omosessuale in Francia.