Il mercato dei jet privati decolla

 

Nonostante gli allarmi sulla crisi climatica-ambientale e la necessità di ridurre i voli,continua lacrescitadel settore dei jet privati, con un aumento del 10% nel 2022 e del 14,4% rispetto al 2019. Nell’anno passato l’uso degli aerei privati ha toccato unnuovo recordcon più di 5,5 milioni di decolli,di cui la maggior parte nel Nord America. Il blocco parziale dei voli nel 2020 a causa della pandemia non ha arrestato lacorsadel settore, che fra il 2005 e il 2019 ha visto una notevole crescita (+31%), più veloce rispetto a quella dell’aviazione civile. Secondo le stime della societàHoneywell International, questacrescitanon è destinata a fermarsi nei prossimi anni, conpiù di 8500 business jet previsti per il 2023 e un giro di affari di 228 miliardi di euro. L’impetuoso sviluppo del settore sta comportando allo stesso tempo unaumento dell’inquinamento atmosferico e delle emissioni di gas alteranti.Secondola OngTransport & Environmentun jet privato, per singolo passeggero,è14 volte più inquinante di un aereo commerciale e 50 volte di più rispetto a un treno. In una singola ora di volo può emettere fino a 2 tonnellate di CO2, ma per rispettare il contenimento delle temperature globali entro 1,5 gradi di aumento ognuno sulla Terra non dovrebbeemetterepiù di 2,3 tonnellate annue. A livello globale ilsettore dell’aviazione civile èresponsabiledel 2,4% delle emissioni di CO2,ma al suo interno sono presenti forti disparità fra i singoli civili che usano gli aerei commerciali e i membri più facoltosi della società che usano i jet privati: in media una personaproduce7 tonnellate annue di CO2, mentrele celebrità arrivano a oltre 3.300 tonnellate. Un inquinamento pro-capite nettamente più alto che va aimpattare soprattutto sulle comunità più deboli e indifese, generando esternalità negative e profonde disuguaglianze: « Di quelle celebrità che non solo parlano apertamente della crisi climatica, ma che mostrano anche preoccupazione per le iniquità del razzismo ambientale – la realtà che le comunità di colore, le comunità indigene e le comunità a basso reddito sono costantemente sacrificate all’inquinamento e al degrado ambientale – preoccupa non solo la loro ipocrisia, ma anche il fatto che sono direttamente responsabili di aver inflitto questo tipo di danno ingiusto » hadichiaratoMaya K. van Rossum, fondatrice dell’organizzazioneGreen Amendments for the Generations. Ma nonostante i continui allarmi, i canali socialdedicatia denunciare i voli dei miliardari e le accuse contro glieccessidelle star planetarie,la richiesta di aerei privati continua imperterrita.Il 71% delle richieste arriva da personalità che non hanno mai volato con un jet privato e l’imprenditore Rick Schirmer haaffermato: « Volare con i jet privati significa che la nostra famiglia è in grado di evitare la sicurezza aeroportuale, la folla negli aeroporti, la rabbia dei passeggeri per il volo e l’essere circondati da persone che spesso non usano correttamente la mascherina ». Per limitare questo comportamento deleterio praticato dalla parte più ricca della società,il Canada ha recentemente annunciato l’implementazione di unanuova tassadel 10% su i jet e gli yachts di lusso.Mentre la Francia si è spinta oltre decidendo di vietare per 3 anni i voli privati di breve durata,quelli con meno di 2,5 ore di volo, dopo il via libera da parte della Commissione Europea: «È un importante passo avanti nella politica di riduzione delle emissioni di gas serra. Sono orgoglioso che la Francia sia pioniera in questo campo » hadichiaratoil ministro dei trasporti Clément Beaune, mentre Sarah Fayolle, responsabile della campagna sui trasporti diGreenpeace France, ha rimarcato che si « sta andando nella giusta direzione, ma la misura iniziale non è molto ambiziosa. Dobbiamo andare ancora oltre ». Nel frattempo però l’élite globale mostra noncuranza per le misure anticipate dai governi, conoltre mille jet privati arrivati all’annuale meeting di Davos, nonostante le continuedenuncediGreenpeace.

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