Il Governo vuole cancellare 18App

Il Governo vuole cancellare 18App

 

L’annuncio è arrivato ieri aPiù libri più liberi, la Fiera dell’Editoria romana in programma dal 7 all’11 dicembre al centro La Nuvola (Eur). La maggioranza ha deciso di introdurre un emendamento che, di fatto,abolisce18App, ilbonus culturadi 500€ destinato ai diciottenni, per finanziare una serie di misure – indicate nello stesso emendamento che ne sancisce la cancellazione – utilizzando proprio i fondi risparmiati eliminando l’iniziativa introdotta dal Governo Renzi nel 2016 e copiata con successo da molti altri Paesi. Strumenti analoghi sono, infatti, operativi in Francia e Spagna, Moldova e Ucraina; una misura simile è appena stata approvata in Germania, mentre Portogallo, Uk e Finlandia si avviano verso l’approvazione e numerosi Paesi extra-Ue la stanno valutando. In Italia, invece, si decide di fare marcia indietro. L’emendamento, infatti, modifica l’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, I cui commi 357 e 358 sono abrogati. Cosa dicono questi commi? Il numero 357 recita: “Al fine di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, a tutti i residenti nel territorio nazionale in possesso, ove previsto, di permesso di soggiorno in corso di validità, è assegnata, nell’anno del compimento del diciottesimo anno e nel rispetto del limite massimo di spesa di 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022, una Carta elettronica, utilizzabile per acquistare biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale, musica registrata, prodotti dell’editoria audiovisiva, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali nonché per sostenere i costi relativi a corsi di musica, di teatro o di lingua straniera”. Si tratta, appunto, del comma che istituisce la cosiddetta18App, che viene depennato con un colpo di penna o un canc sulla tastiera, eliminando in un istante la possibilità di chi compie la maggiore età di accedere a un fondo pensato per essere fruito esclusivamente in ambito culturale. I soldi risparmiati verranno utilizzati per sovvenzionare una serie di iniziative, elencate proprio nell’emendamento che spazza via ilbonus cultura per i piùgiovani.Quali? Tra iniziative indubbiamente meritorie comeUn fondo per il librodestinato al “sostegno agli operatori del settore dell’editoria, del libro e delle librerie” e un incremento del budget per ilFondo Nazionale dello Spettacolo– che cambia nome inFondo nazionale per lo spettacolo dal vivo– ne spuntano altre che, sebbene abbiano una loro indubbia rilevanza culturale, appaiono ridimensionate di fronte alla cancellazione tout court dei fondi destinati ai neo-diciottenni. Sono autorizzate, a esempio “la spesa di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2023 per il finanziamento dei carnevali storici con una riconoscibile identità culturale”, la spesa di 2 milioni di euro per l’anno 2023 e di 2 milioni di euro per l’anno 2024 per “celebrare la vita, le scoperte e l’opera di Guglielmo Marconi nella ricorrenza dei centocinquanta anni dalla sua nascita”, la spesa di 1 milione di euro “al fine di sostenere il settore dei festival, dei cori e delle bande musicali” e la spesa di 300.000 euro “per il sostegno delle attività di rievocazione storica deLa Girandoladi Roma”.Come ha ricordato la giornalista e autrice Flavia Amabile in untweet, tra i firmatari dell’emendamento c’è Federico Mollicone, presidente del Comitato PromotoreLa Girandola.