Piste ciclabili: il Governo azzera i fondi

Il Governo di Giorgia Meloni azzera i fondi per lepiste e corsie ciclabiliin città. Lo diceuna nota integrativa del Ministero delle Infrastrutture alla legge di bilancio 2023 arrivata alla Camera dei Deputati: si tratta di 94 milioni di euro (47milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024) rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili istituito dalla legge di Bilancio 160 del 2019e non ancora assegnati. Lo denunciano le organizzazioni ambientalisteClean Cities Campaign,Federazione italiana ambiente e bicicletta(Fiab),Kyoto club,LegambienteeCittadini per l’aria. Mentre è tornato di stretta attualità il tema delleviolenze sulle stradedopo la morte del ciclista professionistaDavide Rebellin- ucciso il 30 novembre da un tir mentre si allenava sulle strade del vicentino – e della giovanissima promessa delcalcio Manuel Lorenzo Ntube, 16enne investito e ucciso in bici alle porte di Ferrara. “L’azzeramento delle (poche) risorse per la ciclabilità in legge di bilancioè una proposta inaccettabile– riporta il comunicato – checi riporta indietro di decennie che impedisce alle Amministrazioni locali di rendere le nostre città davvero ciclabili, riducendo l’uso dell’automobile privata. Va corretta immediatamente in Parlamento. Altro che azzerare i fondi: bisogna incrementarli”. Il de-finanziamentoimpedirà infatti gli ampliamenti delle reti ciclabili già pianificatee ridurrà la transizione urbana verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni che “non può essere più procrastinata. La crisi climatica si aggrava, e ogni anno muoiono tra i 50.000 e i 60.000 italiani, a causa dei livelli di inquinamento dell’aria, ben al di sopra dei limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”aggiungono le ong. Èuna questione di salute ma anche di sicurezza. Secondo i dati Istat relativi al 2021,gli incidenti stradali che hanno coinvolto ciclisti sono stati 16.448, causando la morte di 229 persone, mentre l’OsservatorioAsaps(Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale che rielabora dati Aci-Istat) rileva che nei primi 8 mesi del 2022 i ciclisti che hanno perso la vita sulle strade nell’immediatezza dell’incidente sono in tutto103. Il taglio del Governo Meloni andrebbe quindi aaggravare una situazione già carenteper quanto riguarda la presenza di infrastrutture ciclabili (in particolare piste e corsie riservate) che permettono di incentivare gli spostamenti su due ruote nelle città. Tra il 2015 e il 2020 i capoluoghi di provincia e le città metropolitane hannoaggiunto altri 857 chilometri (+20,8%) alla propria rete ciclabile(con punte di 93 chilometri a Milano, 47 a Venezia e 46 a Brescia) ma questo è ancora “largamente insufficiente” a garantire una quota significativa di spostamenti su due ruote, come hanno rilevato le organizzazioni ambientaliste nel recente reportNon è un paese per bici, lanciando unapetizioneper il ripristino dei fondi.