25 novembre: come posso fare la mia parte?

25 novembre: come posso fare la mia parte?

 

LaGiornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donnericorre ogni anno il25 novembre.Fu l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 1999, a scegliere questa data, accogliendo la risoluzione del 20 dicembre 1993 che riconosceva la “necessità urgente” di applicare universalmente “alle donne diritti e principi in materia di uguaglianza, sicurezza, libertà, integrità e dignità propri di tutti gli esseri umani”. Da oltre vent’anni, in tutta Italia, sono numerose le iniziative volte a portare l’attenzione su un fenomenoin lieve calorispetto all’anno scorso, ma pur sempre preoccupante: secondo i dati Istat relativi al primo trimestre del 2022, le richieste di soccorso sono state 7.814, con il 61,4% delle vittime che subisce violenze da anni. Per contrastare questo fenomeno e sensibilizzare l’opinione pubblica, ecco glieventi organizzati in occasione del 25 novembre. Nelle maggiori piazze di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, le socie diConfagricoltura Donnedistribuiranno l’agrume simbolo dell’antiviolenza, leclementine, in cambio di un’offerta libera che sarà devoluta ai centri antiviolenza del territorio. Un’iniziativa promossa insieme aSoroptimist Internationalin ricordo di Fabiana Luzzi, la giovane studentessa di Corigliano Calabro uccisa dal suo ex fidanzato in un agrumeto della Piana di Sibari. In 170 ospedali sparsi in tutta la penisola, fino al 26 novembre e in occasione dellaH-Open Week, laFondazione Ondapromuove l’iniziativaBollini Rosa, per offrire numerosi servizi gratuiti alle vittime diviolenza. L’organizzazione internazionale indipendenteActionAidchiede al governo, con la campagnaFreeNotFreezed, strumenti concreti persupportare le donne nel percorso di affermazione della loro libertà: perché “la vita delle donne in fuoriuscita dalla violenza domestica rimane congelata”. L’associazioneDifferenza Donna- che dal 1992 a oggi ha accolto nei suoi Centri antiviolenza oltre 58.000 donne e 74.000 bambini e bambine in uscita dalla violenza – ha lanciatouna campagnain collaborazione conCoop: a novembre, sugli scaffali dei supermercati di tutta Italia, ci saranno delle confezioni rosa di latte Uht con ben in evidenza il1522, ilNumero Nazionale Antiviolenza e Stalking,gratuito e attivo 24 ore su 24, gestito daDifferenza Donnaper conto del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Associazione, per il 25 novembre, ha organizzato vari incontri nei suoi Centri antiviolenza di Roma e non solo, oltre ad attività di sensibilizzazione nelle scuole fino al 19 dicembre. ARoma, nel pomeriggio di sabato 26 novembre, l’associazioneNon una Di Menoha organizzatoun corteo nazionalecontro la violenza sulle donne e di genere: dalle ore 14:00, in Piazza della Repubblica. Il 27 novembre si terrà un’assemblea nazionale nell’aula magna della facoltà di Lettere di Roma Tre. Al civico 27 di Via Morgagni, nel cortile della sede nazionale delle categorieCgildelle costruzioni e dei trasporti – Fillea e Filt così come in svariati altri punti della città, verrà installata una panchina rossa “a simbolo di questa giornata internazionale di lotta e a testimonianza dell’impegno costante delle nostre categorie e di tutta la Cgil nel difendere la dignità e i diritti delle donne”. AMilano, il 25 novembre,Women in CoffeeeCadmi– il progetto di responsabilità sociale di Caffè Vergnano e La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano – scendono in campo per dare il loro contributo a favore delle donne e contro ogni tipo di violenza: il ricavato di ogni espresso servitonei barWomen in Coffeeandrà a finanziare le attività diCadmi. All’associazione verrà devoluto anche il ricavato delle vendite del dolce “25 novembre”, acquistabile fino a fine mese nelle due pasticcerie milanesiIo sono Vivadella chef stellata Viviana Varese: la cifra raccolta verrà raddoppiata daNespresso. Nella giornata di venerdì,in 5 anagrafi milanesi, dalle 8:30 alle 15:30, saranno presenti deiBibliopointche proporranno una selezione di libri e audiovisivi dedicati alla sensibilizzazione del pubblico sul tema dei diritti delle donne e della violenza di genere, oltre a presidi informativi animati dalla presenza di operatrici della Rete antiviolenza comunale e interpreti LIS. Grazie a una collaborazione fra le Anagrafi, il Sistema Bibliotecario e la Rete Antiviolenza del Comune di Milano. Sempre a Milano, la ongAcra, impegnata su vari fronti nel sociale, organizza una rassegna di eventi nei Centri Aggregazione Multifunzionali del Municipio 1, in collaborazione con il Comune di Milano. 4 giorni di incontri gratuiti e aperti al pubblico, in programma il 25 e 26 novembre e il 2 e 3 dicembre, per confrontarsi e dialogare su come nasce, si contrasta e si racconta la violenza di genere. A partire dalle esperienze sviluppate dai progettiViolenza di genere, la crisi dimenticata, Cut all Ties, Cope and Hope, LILA project,realizzati daAcragrazie al contributo dell’Unione Europea, si parlerà di violenza insieme a scuole, ospiti e associazioni: le informazioni sono disponibilisul sitodiAcra. ATorino, nella serata di venerdì 25 novembre, la Mole Antonelliana si illuminerà di arancione nell’ambito dell’iniziativa “Orange the World” promossa daUn Women, l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere. L’arancione è stato scelto come simbolo di un futuro senza violenza basata sul genere. Fino al 2 dicembre più di 100 docenti e ricercatori dell’Università di Torinodedicheranno una parte o un’intera lezione al tema della violenza di genere, analizzandola secondo la propria prospettiva disciplinare. Ilcalendarioè in continuo aggiornamento. Nella mattinata del 25 novembre, nell’atrio dell’ospedale ginecologico “Sant’Anna”, sarà predisposto un punto informativo dal personale qualificato della Divisione Anticrimine, in collaborazione con il Commissariato di P.S. Barriera Nizza, a cui parteciperanno anche rappresentanti dei centri maltrattanti e del Centro servizio violenze sessuali del medesimo ospedale. Venerdì aBolognail progettoNoiNo.org,nato per volontà dellaFondazione del Monte di Bologna e Ravennaper sensibilizzare ragazzi e ragazze delle scuole superiori, organizza laboratori e performance di teatro forum al Cefal, l’ente di formazione al servizio dei giovani, grazie alla collaborazione conSoroptimist International Clubdi Bologna. Il teatro forum, un genere teatrale in cui il pubblico può interrompere l’azione e intervenire per cambiare la storia, mostra in presa diretta le difficoltà di prendere la parola e di farsi ascoltare. APescara,LineseWeWorld, organizzazione che da 50 anni difende i diritti di donne, bambine e bambini in Italia e in 27 Paesi del mondo, inaugurano un nuovo Spazio Donna che si aggiunge agli altri 8 operativi in Italia. I centri, oltre a sostenere le donne a rischio di violenza e in situazioni di fragilità, offrono percorsi di supporto psicologico e per l’empowerment femminile. Per l’occasione, Lines e WeWorld hanno presentato ilDecalogo dei campanelli d’allarme: 10 situazioni di vissuto, potenzialmente pericolose, in cui le donne possano identificarsi e che le spinga a chiedere aiuto tempestivamente. Perché in Italia, secondo un’indagine condotta daWeWorld,solo l’11% delle donne che subiscono violenza denuncia l’accaduto:di queste quasi il 40% non parla con nessuno di quello che ha subito, spesso per vergogna o addirittura perché le situazioni vissute sono ritenute la normalità. Tra le iniziative online, segnaliamo quella dell’associazione fondata nel 2017 e primo Ente Europeo per le richieste d’aiuto via chat,Mama Chat, che ha deciso di raccogliere testimonianze anonime delle vittime di violenza: attraverso unwall digitale,le donne possono ritrovare la propria voce in uno spazio sicuro. Finora sono state raccolte 152 “storie invisibili”. Sui social, intanto, è partita la campagna#EioTiPubblico, lanciata dall’ex presidente della CameraLaura Boldrini, chesul suo profiloTwitter spiega: “La #violenzasulledonne ha molti volti. Quella di nuova generazione ha il volto del linguaggio d’odio, del sessismo e della misoginia online”. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne, Boldrini propone di diffondere i commenti violenti ricevuti online attraverso le proprie pagine, perché “non tutte le donne hanno voglia di denunciare, oppure la possibilità economica di affrontare un’azione penale contro gli hater. E allora propongo un’alternativa: tu, odiatore, mi offendi e mi umili sui social pensando di passare inosservato? E io accendo un faro sulle tue sconcezze”. Un’iniziativa rilanciata dalla deputataLiaQuartapelle, chesu Instagramha pubblicato i messaggi d’odio “che ricevo costantemente in rete e sui miei social e chiamo in causa altre donne per fare altrettanto”. Perché, spiega Quartapelle, “penso che parlare della mia esperienza possa aiutare altre donne a farle sentire meno sole e a mostrare uno dei tanti volti della misoginia”. Anche la scrittriceMichela Murgia, sulla sua pagina Instagram, ha aderito alla campagna. Anziché condividere “i commenti che ricevo”, Murgia ripubblica “una cosa che mi ha fatto altrettanto male e che per me resta uno dei momenti più bui dell’Italia del 2022”. Si tratta dei cori intonati contro la giornalistaSelvaggia Lucarellidurante la manifestazione di protesta indetta dai tassisti contro l’articolo 10 del dl concorrenza. Le ragioni per cui è importate riproporlo sono 3: “per la prima volta l’odio on line contro una persona specifica diventa odio di piazza, fisico, tangibile”; l’obiettivo è “una giornalista che ha fatto un’inchiesta” e “gli uomini del video sono riconoscibili”, eppure non c’è stato alcun interventi nei loro confronti. “Ogni donna, anche la più nota, è sola davanti a questa violenza, perché intorno c’è un sistema che giustifica e copre”, scrive Murgia. E l’odio “diventa insopportabile per la vittima quando a tacere sono anche i suoi colleghi, amici, parenti e conoscenti”. E, infine, segnaliamo anche il primo bilancio delCentro Orientamento e Monitoraggio di Milano, il CeOM, polo sperimentale per il trattamento degli uomini autori di violenza finanziato da Regione Lombardia e primo tassello del progetto sperimentale U.O.MO. realizzato da ATS Città Metropolitana di Milano insieme a sei realtà esperte nel trattamento degli uomini violenti: da luglio 2021 a oggi ci sono state125 richieste, di cui 93 sfociate in percorsi di valutazione o trattamento. Si tratta di uomini prevalentemente italiani, di tutte le età, in maggioranza arrivati su segnalazione di legali (70) e dei servizi territoriali (24). Pochi quelli giunti tramite accessi spontanei: 13. Secondo le stime più recenti della Relazione Commissione Senato uomini autori violenza del febbraio 2022, gli uomini che compiono violenza tendono ad atti aggressivi sempre più gravi e, in assenza di un intervento, li ripetono nell’85% dei casi. Il servizio offerto dal centro, gratis e gestito da un pool di esperti criminologi, psicoterapeuti, educatori, vuole andare a intervenire proprio lì, dove la violenza sfocia.