Intelligenza artificiale e pace: a parlarne è Papa Francesco

L’anno nuovo si apre con un appuntamento ufficiale: laGiornata Mondiale della Pace, che si celebra appunto oggi. Come annunciato dalla Santa Sede tramite una conferenza stampa avvenuta lo scorso 14 dicembre,questa 57° edizione verterà sul tema “Intelligenza Artificiale e Pace”. In occasione dell’eventoPapa Francescoha lanciato un messaggio suddiviso in otto capitoli che analizza neldettaglio il progresso della scienza e della tecnologia come via per la pace, riflettendo allo stesso tempo sul futuro dell’AI, affrontandone anche la dimensione etica che comprendele questioni riguardanti la privacy, il pregiudizio e l’impatto sulla dignità umana. L’analisidel Papa è volta anche a incoraggiare e aaffrontare le sfide dell’educazione e dello sviluppo del diritto internazionale. «Dobbiamo impegnarci affinché l’Intelligenza Artificialesia al servizio della pace nel mondo, non una minaccia, e riflettere sul suo impatto e sul futuro della famiglia umana. A questo ho dedicato il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace», ha fatto sapere il Pontefice dal proprio profiloXevidenziandone il potenziale ma anche i rischi. Secondo Papa Francesco per giungere a un’analisi completa è infatti necessario partire da alcunedomande radicali e non poco urgenti, come a esempio: “Quali saranno le conseguenze a medio e a lungo termine, delle nuove tecnologie digitali? E quale impatto avranno sulla vita degli individui della società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?” Immersi come siamo nell’eradigitale, la tecnologia è sempre a portata di click ma la formazione sull’Intelligenza Artificiale è per molti ancora sommaria e il rischio, quindi, è disottovalutarne i rischi. “Giustamente ci rallegriamo e siamo riconoscenti per le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano la vita umana e causavano grandi sofferenze. Allo stesso tempo, i progressi tecnico-scientifici, rendendo possibile l’esercizio di un controllo finora inedito sulla realtà, stanno mettendo nelle mani dell’’uomo una vasta gamma di possibilità, alcune delle quali possono rappresentare un rischio per la sopravvivenza e un pericolo per la casa comune – scrive il Santo Padre nelcomunicato ufficiale, sottolineando anche quanto siano necessariuna regolamentazione e un monitoraggio che vigilino sullo sviluppo delle tecnologie dell’AIaffinché queste siano effettivamente al servizio della famiglia umana e della protezione della nostra Casa Comune. – Se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura. Il modo in cui la utilizzazione per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità”. In un mondo annichilito dalleguerre, scosso da molteplici paure e devastato da unaviolenzapericolosamente in aumento, secondo il Papa «non si può sfuggire nemmeno alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti»; nelcontrastare l’insorgere di attacchi terroristici,o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime, infatti, spiega quanto il mondo abbia bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano allo sviluppo e al mercato delle armi, promuovendola follia della guerra. «Spero che questa riflessione incoraggi a far sì che i progressi nello sviluppo di forme di IA servano, in utlima analisi, la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana. La pace, infatti, è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli», conclude.