SOS spermatozoi: dimezzati in cinquant’anni

Già, siamo arrivati a 8 miliardi di persone su questo Pianeta, eppure c’è una criticità silenziosa che potrebbe presto arrestare la nostra crescita. Se è vero che vanno registrate differenze demografiche enormi (per dire l’età media europea è intorno ai 41 anni mentre quella africana ai 17), con i Paesi spesso più poveri e vulnerabili dove la popolazione aumenta mentre quelli più sviluppati dove sta lentamente diminuendo, un fenomeno finora poco presente sulle pagine e i canali dei grandi media avanza con ritmi e cifre spaventose:l’infertilità maschile. Negli ultimi cinquant’anni, più o meno dai tempi di Woodstock a oggi, la conta degli spermatozooi in tutto il mondo si è addirittura dimezzata. Gli uomini hanno in generale meno spermatozoi che hanno una motilità ridotta e rischiano di non dare garanzie di riproduzione. Dall’inizio del secolo, questo ritmo di declino, oltretutto è più che raddoppiato. Ad affermare tutto ciò è unaricerca appena pubblicatasullarivista Human Reproduction Updatee che ha coinvolto – con guida israeliana – ricercatori di tutto il mondo. Sono stati esaminati 223 studi basati su campioni di sperma di oltre 57.000 maschi in 53 diversi Paesi. I dati che escono dalla ricerca sono“allarmanti”e indicano una potenziale crisi di fertilità che in futuro potrebbe minacciare la riproduzione naturale dell’umanità. Se viene immediatamente da domandarsi “di chi è la colpa?” la risposta non è però così semplice: sulle cause si sta ancora indagando ma è indubbio chel’aumento di sostanze chimiche, di inquinanti, di aria insalubree di effetti collegati anche allacrisi climaticasecondo gli esperti potrebbero centrare eccome. Diversi studi inoltre rimarcano per esempio come sia stato trovato un importante numero di sostanze chimiche nei campioni di urina. Precedenti analisi avevano indicato come questo calo degli spermatozoi riguardasse soprattutto luoghi e culture con economie avanzate, come in Europa, Nord America, Australia, ma per la prima volta ora mostra comeanche gli uomini in America Latina, Asia e Africacondividono un calo simile. «Abbiamo un problema serio tra le mani che, se non mitigato, potrebbe minacciare la sopravvivenza dell’umanità», ha detto il professor Hagai Levine, autore principale dello studio della Hadassah Braun School of Public Health dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Fra gli autori dello studio c’era anche la professoressaShanna Swan, autrice diCount down, un best seller che ha raccontato come il mondo sta diventando sempre più sterile e come questa criticità aumenti nel tempo: i dati dal 1973 al 2018 hanno mostrato che il numero di spermatozoi è diminuito in media dell’1,2% all’anno, quelli dal 2000 mostranoun calo di oltre il 2,6% all’anno. Secondo gli autori fra le possibili cause c’è“una crisi globale correlata al nostro ambiente e stile di vita moderni”e il ruolo dirompente delle sostanze chimiche sui nostri sistemi ormonali e riproduttivi.