Mondiali Qatar: la bandiera Lgbt+ sfida i divieti

Potranno esserci le tempeste più furiose e i temporali più forti, di quelli che circondano le città di grigio, di bianco e di nero, ma l’arcobaleno troverà sempre la forza di spuntare e, in un modo o nell’altro, mostrare al mondo i suoi colori brillanti. Non vogliamo iniziare con una frase motivazionale, perché questa non vuole esserlo. Vogliamo metaforicamente (e forse neanche troppo) rappresentare la situazione che si sta vivendo in queste settimane in Qatar, mentre l’orologio delcountdown per i mondiali di calcio 2022scorre ed è vicino al battito finale. La tempesta furiosa, oggi, è quella che si sta abbattendo violentemente sullacomunità Lgbt+ nel Paese della penisola arabica,luogo ospite dei prossimimondiali di calcio, che ha tolto gioia e spensieratezza a uno degli eventi calcistici più importanti e che ha tentato di spegnere i colori dell’arcobaleno, quello dellafreedom flag, tra restrizioni e repressioni di un Paese rappresentato da chi ritiene che ‘’Essere gay è proibito, è una malattia mentale’’, come ha affermato solo pochi giorni fa l’ambasciatore dei Mondiali di calcio in Qatar,Khalid Salman, nel corso di un’intervista alla televisione tedesca Zdf. Un Paese in cui sembra normale parlare di ‘’cose’’ per riferirsi a persone, esseri umani che hanno la sola colpa di entrare in unaterra omofobaper seguire il campionato mondiale della loro nazionale di calcio. Un Paese teatro dideplorevoli violenze contro i tifosi Lgbt+delle squadre che nelle prossime settimane si giocheranno il titolo di campioni del mondo. Un Paese senza diritti, maricco di divieti, in cui se la tua squadra del cuore segna il gol della vittoria, non puoi gioire con un abbraccio perché è stato imposto un grande ‘’no’’ alle manifestazioni pubbliche d’affetto tra persone dello stesso sesso, come grande è il ‘’no’’ imposto all’ abbigliamento eccentrico e all’esposizione della Rainbow Flag. No, no, no e ancora no. Ma, l’abbiamo detto poco fa, nonostante la tempesta, l’arcobaleno trova sempre il modo per mostrare al mondo i suoi colori brillanti. E così farà anche la bandiera dai sei colori Lgbtqai+. L’ associazioneStop Homophobia,infatti, ha unito le forze conPantone, l’istituto per la standardizzazione per colore, con cui ha deciso di collaborare perdisegnare una bandiera specialeche non potrà destare sospetti, nè tantomeno essere incriminata. Grazie a questa iniziativa, dal nome‘’Colors of Love’’, la tradizionale bandiera arcobaleno sventolerà nel cielo del Qatar. Sarà bianca, ma si potrà colorare con un po’ di immaginazione: ogni colore, infatti, è stato sostituito dal suocodice Pantoneper rendere difficile, se non impossibile, la distinzione tra bandiere da parte delle autorità. Grazie ai ‘’colori dell’amore’’ la comunità Lgbtqai+ avrà, quindi, la possibilità di esserci ai prossimi mondiali di calcio. Ma la possibilità (e il diritto) di mostrarsi apertamente no, quella non ci sarà. Siamo agli sgoccioli, mancano pochi giorni all’inizio del mondiale di calcio, è trepidante l’attesa e il Paese è già in festa. Tutto pronto per la cerimonia di inaugurazione, tra fuochi d’artificio ed effetti speciali. Seguiranno giorni tra cori, inni nazionali gridati e feste per i gol segnati. Mancheranno i colori, quelli di un arcobaleno spento, costretto a colorarsi congiochi di fantasia.