Che cosa significa Nimby?

 

La paura dell’ignoto e di quello che non si conosce è da sempre un cruccio per alcuni di noi, che ha spinto spesso negli anni a fare molti passi indietro, a discapito dell’evoluzione e del progresso in molti campi. Questo avviene soprattutto nella società di oggi così esposta a continui cambiamenti di varia natura, che non sempre trovano consenso unanime nel pensiero popolare. Esempi eclatanti sono legati allacostruzione di impianti industrialianche se di utilità pubblica, come quelli per l’utilizzo di fontirinnovabilio di trattamento rifiuti o di produzione dibiometano. L’argomento è molto caldo ora che questo tipo di strutture sarebbero invecefondamentali per sostituire la produzione di energiada fonti fossili a quelle rinnovabili, o chiudere in maniera sicura il ciclo dei rifiuti che parte dalla raccolta differenziata. Quello che servirebbe al nostro Paese a esempio per rendersi indipendente energeticamente, alla luce proprio di tutto quello che sta accadendo dal conflitto russo-ucraino. La transizione energetica in atto, accelerata dalle recenti vicende europee, richiede quindimolta più diffusione sul territorio. Proprio adesso che questo bisogno ditransizione ecologicae di rinnovabili è sempre più impellente ed evidente il dibattito si accende tra chi sposa questa innovazione e chi invece ha più paura delle conseguenze che si potranno avere. a essere contrari e a fare ostruzionismo su questo sviluppo sono sicuramente icomitati Nimby, ma cosa sono e come si sono sviluppati? Nimby: cos’è Ilfenomeno Nimbynegli ultimi tempi si è sempre più diffuso soprattutto nei territori più sviluppati o in via di sviluppo. Il termine deriva dall’ingleseNot In My Back Yard, “non nel mio cortile sul retro” rappresenta cioèl’opposizione da parte della comunità localie di associazioni, comitati e rappresentanze politiche di un preciso contesto,a ospitare temporaneamente o permanentemente sul proprio territorio opere o infrastrutture di interesse pubblicodall’impatto rilevante. Tra i maggiori esempi in questo senso abbiamo grandi vie di comunicazione, cave, termovalorizzatori, discariche, depositi di sostanze pericolose,centrali elettrichee strutture simili.L’esempio più ricorrente è quello delle discariche, cheper adesso servono, ma nessuno vuole vicino alla propria abitazione. L’opposizione dei comitati Nimby è motivata dal timore di effetti negativi per l’ambiente, dirischi per la salute o sicurezzadegli abitanti o di una riduzione dello status del territorio. Nimby, la storia: cosa fanno e perché L’espressione Nimbyrisale agli anni ‘80e viene attribuita da molti aW. Rodgerdell’American Nuclear Society,probabilmente con un’accezione dispregiativa. Lafonte scritta più datata, lo riporta però come untermine gergale utilizzato dai manager delle aziende di gestione dei rifiuti, che dalla fine degli anni settanta, si adoperano con grande fatica per realizzare vari tipi di facility, come discariche per rifiuti tossici industriali. Per primo si diffonde nel Regno Unito sempre negli anni ‘80, grazie al ministro dell’ambiente britannicoNicholas Ridleyche lo utilizzò per appellare queigruppi di protestamobilitati contro l’espansione residenziale nelle campagne britanniche, permessa dallo stesso ministro. Ilfenomeno Nimbynegli anni si è manifestato non solo per questioni che in cui era facile sollevare polveroni, come infrastrutture più grandi e invasive che spaccano l’opinione pubblica, come unadiscarica, la linea TAV Torino-Lione o il gasdotto TAP pugliese, ma anche per opere e infrastrutture di cui erano riconosciuti ilvalore e l’utilità sociale e ambientale. Un parco pubblico, a esempio, o una pista ciclabile, un impianto di energia rinnovabile, ospedali o scuole. La motivazione va ricercata in questo caso nellapossibilità di cambiare la struttura dei territoriche sono di interesse per questi gruppi. Negli anni l’effetto Nimby è sfociato in molti casi inproteste o manifestazioni pacifiche, oppure in altri episodi che hanno scatenatoscontri,portato al boicottaggio o al blocco dei cantieri. In alcune situazioni ci sono stati anche cittadini che hanno intentatocause legalicontro chi stava realizzando l’opera o l’infrastruttura contestata. L’argomento è sicuramente spinoso e le proteste a volte sono sostenute e suffragate da analisi e dati scientifici, per cui bisognerebbe valutare caso per caso. Cosa rappresentano i nimby? Se quella che è chiamata sindrome Nimby colpisse ogni abitante della Terradiventerebbe di fatto impossibile prendere provvedimenti indispensabili all’evoluzione della comunità. Tra le ipotesi che si possono fare e che possono rappresentare le cause di questi comportamenti c’è sicuramente mancanza di informazione ai cittadini, in disaccordo con ladirettiva comunitaria2001/42/CEche invita gli amministratori a consultarli e ragguagliarli preventivamente nel caso di interventi a grande impatto ambientale. Secondo alcuni dati delNimby forum, un Osservatorio attivo dal 2004 con l’obiettivo dianalizzare l’andamento della sindrome Nimby, la maggior parte dei progetti contestati riguarda ilsettore energetico, quindi di energia da fonti rinnovabili, in particolarebiomasse,compostaggioeparchi eolici), poi nel settore legato al ciclo di trattamento dei rifiuti.Nelle proteste l’impatto ambientale non rappresenta però la principale ragione alla base delle contestazioni: al primo posto, infatti, l’Osservatorio Nimby inserisce lepreoccupazioni per la qualità della vita, a seguire le opposizioni per carenze procedurali e di coinvolgimento e i timori per la salute pubblica. Il dibattito tra favorevoli e oppositori agli impianti, che in larga percentuale ormai si svolge in rete, è complicato dalle modalità con cui avviene sui social media per la mancanza proprio di informazione. Esiste anche unadegenerazione estrema della sindrome Nimbye in questo caso si utilizza l’acronimoBananache sta perBuild Absolutely Nothing Anywhere Near Anything, letteralmente “non costruire assolutamente nulla in alcun luogo vicino a qualsiasi cosa”. Nimby vs Pimby Come reazione al fenomeno Nimby è stato coniato, sempre nei paesi anglosassoni l’acronimoPimbyin inglesePlease InMy Back Yard, “Prego nel mio cortile”, che indica quei casi in cuiuna comunità richiede invece l’installazione sul suo territorio di opere di interesse pubblico. Prendendo come esempi leOlimpiadi o i Campionati del Mondo, le Esposizioni Universali, grandi centri di studio e ricerca, o sedi di aziende prestigiose che portano lavoro e possono risolvere problemi occupazionali.Disolito però i sostenitori di interventi come questi sono meno “rumorosi” dei contestatori: chi si oppone a un’opera, cioè, tende ad attivarsi e a organizzarsi maggiormente. Quali sono i principali Nimby in Italia e all’estero Oggi i più famosifenomeni Nimby in Italiacontrari alle grandi opere sonoi No Tav, i No Tap, i No Expo, i No Triv, i No Mosee i più recenti iNo stadio di Milano, No all’inceneritore di Roma e anche i No alrigassificatore di Piombino.In quest’ultima e recente vicenda alcuni abitanti ed enti locali contestano la scelta del Governo di collocare a Piombino, nella banchina del porto, un rigassificatore galleggiante. Le proteste sono soprattutto verso ilmancato coinvolgimento nella decisione, di non aver potuto scegliere su una faccenda importante per la sicurezza della città.