Von der Layen, pronti al price cap sul gas per l’elettricità

«L’Unione europea è prontaa discutere un tetto per il prezzo del gas per produrre elettricità». A dichiararlo è la presidente della Commissione europeaUrsula von der Leyenintervenendo al Parlamento europeo riunito in plenaria per discutere gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. «Questo tetto sarebbe anche un primo passo verso una riforma strutturale del mercato dell’elettricità». «Rilanceremo il nostro negoziato conpartner affidabili come la Norvegiaper attutire il prezzo dell’importazione del prezzo del gas. I colloqui sono già iniziati» – ha aggiunto la presidente della Commissione –. «È necessario che si arrivi a unaforchetta di prezzipiù stretta per evitare i picchi dei prezzi di gas che si stanno avendo in questo momento». Viene quindi rilanciato il disaccoppiamento (decoupling) del prezzo del gas da quello dell’energia e confermata la proposta di un tetto-forchetta espressa in primo luogo dal ministro italiano della Transizione ecologica RobertoCingolaniin occasione delConsiglio straordinarioche si è tenuto il 30 settembre a Bruxelles. «Abbiamo già superato il 90% degli stoccaggie le nuove forniture dell’Algeria sono triplicate. Il percorso che stiamo facendo in Europa sta andando nella giusta direzione», ha ribadito Cingolani, che ieri ha incontrato alla Camera la premier in pectoreGiorgia Meloniper discutere il dossier energia e assicurare il passaggio di consegne al futuroesecutivo. Se possibile prima del vertice Ue del 30 ottobre. «Non si deve perdere nemmeno un giorno nel passaggio e ho trovatomolta ricettivitàdall’altra parte – rassicura il ministro –. Ho un’interlocuzione molto serrata e collaborativa. C’època ideologiasu questo». L’intenzione è quella di elaborare già in queste ore – così da poterlo discutere allariunione informaledel Consiglio europeo in programma aPragail 7 ottobre – un piano per sganciare il prezzo del gas dal Ttf, il mercato di Amsterdam ritenuto volatile e speculativo, agganciandolo a Borse più stabili e identificando un indice europeo che stabilisca un range di variazione. Qualora l’Unione europea approvasse le misure di contenimento al prezzo del metano, stima Cingolani, iprezzi recorddellebollette di luce e gasche inqueste orestanno mettendo a dura prova imprese e famiglie potrebbero abbassarsi nell’arco di 2-3 mesi, non prima. A mettersi di traverso ai 15 Paesi favorevoli all’introduzione di un tetto comune è stata in primo luogo laGermania, che ha deciso di introdurre uno scudo da200 miliardicon cui lo Stato tedesco vuole garantire un prezzo calmierato ai cittadini pagando la differenza ai fornitori di tasca propria. Ma a essere scettici, per convenienza o timore, sono anche Austria, Irlanda, Danimarca, Olanda, Ungheria, Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia, Estonia e Cipro. E poi ci sonoSpagna e Portogallo, che hanno già fissato un tetto nazionale. La Spagna «lo ha fatto perché è un Paese energicamente isolato – spiega Cingolani – Nel caso dell’Italia sarebbe difficilissimo o addirittura un suicidio energetico, perché noi siamo interconnessi con mezza Europa». Intanto stamattina i 27 hanno varato unnuovo pacchetto di sanzionicontro la Russia, l’ottavo, incluso ilprice cap al petroliodi Mosca. «Putin ha usato l’energia come arma, causando difficoltà economiche e sociali. Le misure che abbiamo messo in atto ci forniscono un primo cuscinetto di protezione. Ora faremo un passo avanti per affrontare l’aumento dei costi energetici – ha concluso Von der Leyen –.Abbiamo gli strumenti per superare l’inverno, per liberarci della presa che i russi hanno su di noi con i combustibili fossili, per sostenere chi è in difficoltà e per investire nell’energia sostenibile per il futuro».