Usa: lo scandalo sessuale che ha travolto il calcio femminile

Usa: lo scandalo sessuale che ha travolto il calcio femminile

 

Mentre dalle nostre parti fa notiziaMaria Sole Caputi, la prima donna ad arbitrare una partita di serie A tutta al maschile, gli Stati Uniti vengono travolti da uno dei più grandi scandali sportivi del Paese. L’indagine condotta dall’ex procuratrice generale UsaSally Q. Yatesha scoperchiatoil vaso di Pandora del calcio professionistico femminileamericano: si parla di abusi e aggressioni sessuali ai danni delle giocatrici del principale campionato professionistico di calcio femminile americano, laNational Women Soccer League. Dall’inchiesta,pubblicata il 3 ottobredallaUs Soccer Federation, l’organo ufficiale di regolamentazione e di governo dell’attività calcistica degli Stati Uniti d’America, emerge una pratica “sistemica” e “diffusa” tra i livelli più alti del calcio professionistico femminile, conistituzioni e dirigenti delle squadre che hanno ignorato le denunceper non punire gli allenatori che avevano molestato le calciatrici. Lo hanno testimoniato più di 200 persone, tra cui allenatori, proprietari, dipendenti e più di 100 giocatrici di 11 squadre attuali ed ex. Nelle 172 pagine di rapporto – figurano anche altri 200 fogli, tra note e allegati – sono citatialcuni tra i più famosi allenatori del settoreche, come spiega ilWashington Post, sono stati oggetto di numeroseaccuse di cattiva condotta sessuale, comprese alcune che in passato non erano state rese pubbliche. In una chiamata con i giornalisti, Yates ha spiegato che «i giocatori hanno ripetutamente espresso le loro preoccupazioni ma le squadre,la lega e la federazione hanno minimizzato le denunceo le hanno ignorate del tutto». Secondo la procuratrice assunta dallaUs Soccerlo scorso anno per indagare, sembrava che i funzionari «dessero priorità alle preoccupazioni relative all’esposizione legale alle controversie da parte degli allenatori e al rischio di attirare l’attenzione negativa, piuttosto che alla sicurezza delle giocatrici». E, quando le accuse venivano approfondite e prese sul serio, agli allenatori veniva concesso di cambiare squadra. Come spiega ilNew York Times, le accuse si concentrano in particolare su 3 allenatori:Christy Holly, Paul Riley eRory Dames. Il primo, licenziato dalRacing Louisville Football Clubl’anno scorso, senza una spiegazione esaustiva, aveva abusato in occasioni diverse di alcune giocatrici dopo averle invitate a casa sua per guardare i filmati delle partite. Le pagine sulla sua cattiva condotta sessuale sono circa una trentina. A Riley e Dames sono dedicate una quarantina di pagine a testa. “L’abuso di Paul Riley è stato prolungato e ad ampio raggio”, spiega il rapporto. “Ha riguardato più campionati, squadre e giocatrici. Comprendevacattiva condotta emotivae sessuale eabuso di potere”. L’anno scorso era stato licenziato dal North Carolina Courage. Dames, invece, si era dimesso dai Chicago Red Stars dopo aver allenato anche in una squadra di calcio giovanile di Chicago. Il rapporto afferma che “gli abusi nella NWSL sono radicati in una cultura più profonda delcalcio femminile, a partire dalle leghe giovanili, che normalizza l’allenamento verbalmente offensivo e offusca i confini tra allenatori egiocatrici. L’abuso verbale ed emotivo che le giocatrici descrivono nella NWSL non è semplicemente uncoachingduro”. Nelle raccomandazioni finali, l’indagine chiede che la NWSL controlli i proprimistere indaghi sulle accuse di cattiva condotta, anziché ignorarle o nasconderle sotto il tappeto. LaUS Soccerha dichiaratoche lavorerà per implementare i suggerimenti contenuti nel rapporto: “L’abuso descritto è imperdonabile e non ha spazio in nessun campo di gioco, in nessuna struttura di formazione o luogo di lavoro”, ha scritto Cindy Parlow Cone, presidente diUS Soccered ex giocatrice della squadra nazionale femminile degli Stati Uniti. Il report insiste su un aspetto, in particolare:lesquadre dovrebbero poterrivelare episodi similialle leghe per garantire che gli allenatori non possano spostarsi liberamente da una all’altra. O il problema si sposterà con loro.