Il mondo vegetale in mostra a Parma

Il mondo vegetale in mostra a Parma

 

AParma, nella straordinaria cornice diPalazzo del Governatore, il 13 gennaio 2024 apre al pubblicoImpronte. Noi e le piante, una mostra unica, cheripercorre in oltre 200 oggetti figurativi- erbari storici, illustrazioni botaniche, stampe in nature printing e xiloteche, ma anche fotografie moderne e immagini ad alta tecnologia -il rapporto, tacito e inesauribile, che lega genere umano e natura, scienza e arte. Realizzata dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma e il sostegno di Fondazione Cariparma, Gruppo Chiesi e Gruppo Davines,Improntesi articola inuna decina di sezioni, che ricostruiscono con accuratezza la relazione ancestrale che il genere umano ha intessuto sin dalla notte dei tempi con la natura, un sapere che ha tentato di conservare nei secoli. Pensiamo, per esempio, aglierbari utilizzati da medici e farmacisti, dominati da un approccio realistico e una precisa funzione, alle tavole tratte da atlanti destinati al riconoscimento “professionale” delle erbacce da estirpare lungo le ferrovie, ma anche aicataloghi di campioni di colore da abbinare a precise varietà e specie botanichecome l’originalissimoRépertoire de couleurs pour aider à la détermination des couleurs des fleurs, des feuillages et des fruitsche unisce esperienze e necessità di floricoltori, artisti e scienziati. Riproduzioni in serie, stampe, ma anche ricostruzioni di misteriose spy-stories legate a furti e diritti di proprietà arricchiscono il percorso espositivo, nel quale spiccano le rare riproduzioni calligrafiche di funghi in cera e le“carte di identità” lignee degli alberi. La mostra svela anche come proprio attraverso lo studio della botanica e la rappresentazione grafica delle specie,le donne abbiano avuto storicamente accesso al mondo delle scoperte scientifiche.Un percorso lungo e non privo di ostacoli, raccontato dal video realizzato con la collaborazione del Museo Botanico dell’Università di Padova, e che si intuisce osservando le opere originali sette-ottocentesche di Maria Sybilla Merian,Dissertatio de generatione et metamorphosibus insectorum Surinamensium, Elizabeth Blackwell,A curious herbal, e Rosalba Bernini. Ma si guarda anche al presente grazie alla presenza difotografie di scienziati-artisti contemporaneicome Craig Burrows, Igor Siwanovicz, Rob Kesseler e Jan Martinek, importantissimi strumenti di indagine e ricerca e vincitrici di premi fotografici internazionali. Microscopi, infrarossi, ultravioletti, radar, immagini satellitari, time lapse, risonanze, fluorescenze offrono la cornice ideale per riflettere sul tema delcambiamento climatico, della qualità dell’aria, della rigenerazione urbana e della sostenibilità agricola. Le varie sezioni convergono al centro, di fronte all’installazione audiovisivaArtificial Botany, che esplora suggestioni e capacità espressive delle illustrazioni botaniche classiche attraverso strumenti diintelligenza artificiale. Ne risulta un’opera audiovisiva ipnotica in cui la fluidità del processo vitale della pianta viene rappresentata a partire da una serie di illustrazioni botaniche d’epoca. Raccolte dagli archivi digitali opensource di illustratori di metà XIX secolo, queste illustrazioni sono diventate il materiale didattico per un particolare sistema di apprendimento automatico chiamato Gan (Generative Adversarial Network) che attraverso una fase di allenamento è in grado di ricreare nuove immagini artificiali con elementi morfologici estremamente simili alle immagini di ispirazione ma con dettagli e caratteristiche che sembrano davvero frutto di una rappresentazione umana. La macchina rielabora il contenuto creando un nuovo linguaggio, catturando le informazioni naturalistiche e le potenzialità artistiche del genere umano. Guarda tutte le immagini della gallery>1/5AB Hong Kong Design Institute, Hong Kong 2023 2/5Anthony Van der Ent, Neptunia 3/5Craig P. Burrows, Monarda 4/5Louis Van Houtte 5/5AB Hong Kong Design Institute, Hong Kong 2023