Food: ancora troppi scarti

 

Cosa succede se parliamo agli italiani di spreco alimentare? Per rispondere a questa domanda, in occasione dellaGiornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari,che si celebra oggi,Babaco Market- delivery 100% made in Italy di frutta e verdura – ha deciso di presentare unaricerca commissionata a BVA-Doxacon dati per riflettere e offrire una visione esclusiva sulle attitudini degli italiani verso lo spreco di cibo. L’indagine ha dimostrato con estrema evidenza il divario esistente tra gli italiani traconoscenzadel problema dello spreco alimentare e laconsapevolezzadel fenomeno: il 96% dei rispondenti, infatti, dichiara di averne una chiara percezione, ma solo il 43% ne conosce l’entità. Così, perfettamente in linea con questi dati, dallo studio è emerso cheun quarto degli italiani non è a conoscenzadell’impatto dello spreco alimentaresulcambiamento climatico. A livello globale, secondo lestimedellaFao(Food and Agricultural Organization), vieneperso o sprecato circa il 30% del ciboall’anno, causando ben il10% delle emissioni di gas serracon un impatto negativo e inevitabile sul clima. Spreco di cibo, spreco di risorse utilizzate per produrlo. Spreco nello spreco, come un vortice infinito che rischia di apporre il timbroGame Overal tanto decantato tema della sostenibilità. Eppure, nonostante questa mancanza sul problema, sembra comunque rimbombare nella testa degli italiani il suono di un campanello d’allarme:così si sta facendo lentamente strada nella vita di tutti i giorni la volontà diuna spesa un po’ più greense si parla di frutta e verdura, consumate quotidianamente da oltre il 60% dei cittadini del Bel Paese. I dati emersi dai criteri d’acquisto di frutta e verdura rilevati, infatti, dimostrano che circa il 19% degli intervistati usufruisce di siti/app specializzate nella vendita di prodotti ortofrutticoli almeno una volta al mese: un forte segnale di come, per l’acquisto di frutta e verdura, gli italiani si stiano spostando versorealtà più sostenibili. Intanto, mentre l’Onu ha espresso il desiderio di raggiungere entro il 2030 l’obiettivo didimezzare gli sprechi alimentarisia a livello di vendita al dettaglio (negozi, supermercati, etc) sia a livello consumatori (spreco alimentare domestico), solo 4 persone su 10 ritengono che sarà realizzabile e 1 su 5 crede che non sarà raggiunto. Un duro scontro con la realtà, nonostante l’obiettivo sia stato giudicato importante da quasi tutta la popolazione (97%), con l’88% degli intervistati che lo ha reputato addirittura fondamentale. Ed effettivamente i dati che emergono dall’indagine sullo spreco in ambiente domestico non rincuorano: quasi un quarto dei rispondenti ammette disprecare cibo a causa di scarsa attenzionee, nonostante la volontà generale sia quella di non buttare quasi mai nulla, il 57% ha riscontrato almeno un episodio dispreco alimentare domesticonell’ultimo mese. Tra le maggiori cause del fenomeno c’è una scarsa attenzione a consumare gli alimenti prima che scadano o si deteriorino (54%), una conservazione poco adeguata dei prodotti nei punti vendita (33%), il fatto che si comprino troppi alimenti (21%) o in formati troppo grandi (19%) e, infine, perché si tende a cucinare cibo in eccesso (9%). Gli alimenti che finiscono più spesso nel cestino sono la verdura (47%) e la frutta (41%). Seguono più distanziati il pane fresco (29%), i latticini (24%) e cipolle, aglio e tuberi (22%). Per arginare il problema, dalla ricerca sono emersi anche alcunicomportamenti antisprecotra i più utilizzati in Italia. Tra questi primeggianoil porzionamentoe ilcongelamento del cibo (46%), per poi scendere a cascata verso lapriorità ai cibi prossimi alla scadenza(38%), la scelta di acquistareprodotti durevoli/a lunga conservazione (37%) oformati più piccoli(30%),l’adozione di un menù settimanale (25%)el’acquistosu sitispecializzati vs anti-spreco(8%). È inoltre positivo l’interesse nei confronti dell’acquisto online di frutta e verdura esteticamente imperfettaper contribuire all’anti-spreco: il 50% dei rispondenti è molto attratto da questa possibilità, con un voto medio di 7,1 (scala 1-10).