1,7 miliardi all’Italia per il biometano

 

Una misura che rientra nella strategia dell’Italia per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la sua quota di energie rinnovabili. IlDecreto biometano, firmato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, fornirà incentivi per la produzione dibiogase biometano per consentire di potenziare la produzione italiana e ridurre la dipendenza dal gas estero. Vedrà così la luce unprovvedimento tanto atteso dai produttori italiani:si sono resi necessari più di 8 mesi prima che la Commissione Ue desse l’ok al provvedimento notificato dall’Italia nello scorso novembre. Ma, alla fine, l’Ue ha approvato il provvedimentoin quanto conforme alle norme dell’Unione sugliAiuti di Statoed è stato possibile varare il decreto, che sbloccherà ben 1,7 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), stanziati per promuovere lo sviluppo del biometano. Favorendo la realizzazione di nuovi impianti e la riconversione degli impianti di biogas agricolo esistenti. Il provvedimento prevede sussidisu diversi fronti. Ci saranno infatti:un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto, nei limiti del costo massimo di investimento ammissibile; un incentivo sulla produzione, con tariffe differenziate sulla base dei costi degli impianti; contingenti di potenza annui messi a disposizione, in linea con gli impegni di spesa del Pnrr, finalizzati a valorizzare il potenziale delle riconversioni degli impianti biogas esistenti e la nascita di nuove produzioni. Stando ai piani, le misure serviranno a comportare un aumento della capacità produttiva di biometano fino a35 miliardi di metri cubientro il 2030 all’interno dell’Unione e, quindi un rapido affrancamento dalla dipendenza del gas russo. Conseguenza che fa rientrare il provvedimento anche all’interno della strategia della Commissione europeaREPowerEu, il piano per rendere l’Europa indipendente daicombustibili fossilirussi ben prima del 2030, a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Si stima che, grazie allo sviluppo del biometano, il nostro Paese (già secondo in Europa per produzione di biogas e tra i principali al mondo) potrà raggiungere l’obiettivo di oltre4 miliardi di metri cubi al 2026, pari a circa il30% dell’obiettivo del nostro Governo di sostituzione delle forniture di gas naturale importato dalla Russia, che permetterebbe di ridurre l’utilizzo deigas a effetto serradi oltre l’80%. «È un risultato importante che dovrebbe dare nuovo slancio alle iniziative della filiera del biogas e del biometano agricolo. Ora attendiamo la pubblicazione del testo per avere il quadro di riferimento chiaro – dichiaraPiero Gattoni, Presidente del Cib (Consorzio Italiano Biogas) – . È necessario non fermarsi e accelerare con l’adozione dei criteri attuativi del decreto e l’apertura delle prime aste per permettere alle aziende agricole del settore di avviare gli investimenti il più velocemente possibile. Lacrisi energetica in attoimpone un rapido cambio di passo verso un mix nazionale sempre più rinnovabile. La produzione è in questo senso un asset strategico per conseguire questo ambizioso obiettivo nel minor tempo possibile, contribuendo allasicurezza energetica del Paese.Auspichiamo che il decreto venga pubblicato al più presto in Gazzetta ufficiale per poter sbloccare l’avvio delle prime procedure», concludeGattoni. L’adozione del decreto, che entrerà in vigore solo dopo la registrazione della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale, permetterà l’avvio delle prime procedure entro la fine del 2022, quando inizierà la procedura diassegnazione dei sussiditramite aste pubbliche al ribasso che termineranno con l’esaurimento dei fondi stanziati.

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