Nuova Zelanda: fumo? No grazie

Prevenire è meglio che curare? LaNuova Zelandasembra esserne convinta, per questo sta perintrodurre una leggeper impedire a tutti i giovani nati dopo il 2008 di iniziare a fumare. L’obiettivo di questa strategiaendgame? Creare un’intera generazione di non fumatori, per rendere il Paesesmoke-freeentro pochi anni. Se punire chi fuma con divieti e incremento dei prezzi per incentivarlo a smettere non basta, il Paese diJacinda Ardensceglie una strada inedita: impedire a un’intera generazione di acquistare legalmente sigarette e affini.ù Non solo: se venisse approvata,la legge ridurrebbe drasticamente la nicotina nelle sigarette, che potrebbero essere vendute solo attraverso negozi di tabacco specializzati, piuttosto che nei cosiddetticorner shope nei supermercati come accade oggi. Il disegno di legge, chiamatoSmokefree Environments and Regulated Products (Smoked Tobacco) Amendment Bill,ha superato la prima lettura ed è ora al vaglio del Comitato. Con molta probabilità tornerà alla Camera alla fine del 2022 per essere convertito in legge e prevede tre strategie chiave: riduzione drastica del contenuto di nicotina nel tabacco in modo che non crei più dipendenza (un processo noto come “denicotinizzazione” o “sigarette con nicotina molto bassa” (VLNC); riduzione dal 90% al 95% del numero di negozi che possono vendere tabacco; divieto di acquisto per i nati dopo il 1° gennaio 2009. «Per decenni abbiamo permesso alle aziende produttrici di tabacco di mantenere la loro quota di mercato rendendo il loro prodotto mortale sempre più assuefacenti. È disgustoso ed è strano. Abbiamo più normative in questo Paese sulla sicurezza della vendita di un panino che su una sigaretta», ha affermato il ministro associato della salute,Ayesha Verrallquando ha presentato la legge in prima lettura. «La nostra priorità è proteggere ciò che è prezioso: la nostra gente, le nostre whānau (famiglie), le nostre comunità». Se implementata in modo efficace, si prevede che la legge abbia unprofondo impattosulla società neozelandese, a molteplici livelli. Gli effetti della legge, infatti, non si limiteranno alladiminuzione del numero dei fumatori– che sarà comunque significativa, stimata di almeno il 50% in ogni categoria entro il 2040 – ma anche, e soprattutto, su una serie di dinamiche che dal fumo vengono impattate. Secondo i modelli previsionali realizzati dallaUniversity of Melbournee dallaUniversity of Otago, infatti, l’innovativa legislazione antifumo avrà tra i suoi effetti: la riduzione dell’iniquità sanitaria nei confronti dei Maori, la riduzione significativa dei tassi di mortalità e dei costi per il sistema sanitario, stimata in 1,3 miliardi di dollari neozelandesi nei prossimi 20 anni. La legge, infatti, avrebbe un impatto positivo anche sull’economia: anche se il governo perderà entrate fiscali a causa della drastica riduzione delle vendite di tabacco, infatti,la salute generale della popolazione aumenterà, il che significa che più persone lavoreranno più a lungo, con un guadagno di reddito per la popolazione della Nuova Zelanda stimato in 1,4 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni, il che significa anchemaggiori entrate fiscali. Ora, anche laMalesiapotrebbe seguire la NZ sulla strada dellaGeneration Endgame. Il Paese, infatti, sta valutando di introdurre il divieto di fumare e di vendere tutti i prodotti del tabacco – comprese le sigarette elettroniche – alle persone nate dopo il 2007. Il 10 luglio, il ministro della SaluteKhairy Jamaluddinha presentato ilTobacco and Smoking Control Bill 2022per una prima lettura in parlamento. Se il disegno di legge venisse approvato, i nati dal 1° gennaio 2007 in poi non potrebbero più fumare, acquistare o possedere prodotti del tabacco anche dopo aver raggiunto la maggiore età, mentre a distributori e negozianti sarebbe vietato vendere tabacco, sigarette o sigarette elettroniche a tutti gli appartenenti a quella specifica fascia di età.