Il climate change è anche una questione di salute fisica?

Il climate change è anche una questione di salute fisica?

 

Quando parliamo della minaccia rappresentata dalcambiamento climaticopensiamo, prevedibilmente, agli effetti devastanti sull’ambiente, che modificheranno drammaticamente e irreversibilmente l’aspetto del Pianeta. Quello a cui pensiamo meno, è l’impatto di queste trasformazioni non solo sul tessuto sociale ed economico globale, ma anche sullasalute pubblica. E sbagliamo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, ilglobal warming rappresenta la più grande minaccia sanitaria per l’umanità.I cambiamenti climatici influiscono sui fattori sociali e ambientali determinanti per la salute: aria pulita, acqua potabile e sicura, cibo a sufficienza e possibilità di trovare un riparo sicuro. Non solo la disintegrazione degli ecosistemi causata dalla combinazione letale di deforestazione, urbanizzazione, inquinamento e cambiamento climatico ha portato a una sempre maggiore frequenza di epidemie legate a zoonosi (di cui la pandemia di Covid-19 è solo una manifestazione), ma la qualità dell’aria è drasticamente compromessa in molte regioni del Pianeta e l’aumento delle temperature ha effetti devastanti non solo sui territori ma anche sulle persone che li abitano. Già oggi, il24% di tutti i decessi globali è legato a fattori ambientalie si prevede che la malnutrizione, la malaria, la diarrea e lo stress da caldo legati ai cambiamenti climatici provocheranno250.000 morti in più ogni annotra il 2030 e il 2050. Un costo enorme, non solo in termini di vite umane, ma anche alivello economico: i costi dei danni diretti per la salute, infatti, sono stimati tra i 2 e i 4 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. A pagare il conto saranno i Paesi che hanno contribuito meno alle cause del riscaldamento globale, in particolare iPaesi in via di sviluppocon infrastrutture sanitarie deboli, che sono quelli meno attrezzati per proteggere le loro popolazioni e, quindi,saranno i più colpiti. Allo stesso tempo, a essere esposti ai rischi maggiori saranno i più vulnerabili e svantaggiati, compreseledonne, i bambini, le minoranzeetniche, le comunità povere, i migranti o gli sfollati, le popolazioni più anziane e quelle con condizioni di salute di base. Il cambiamento climatico, infatti, sta già incidendo sulla salute minando molti degli elementi fondamentali per una buona salute, come i mezzi di sussistenza, l’uguaglianza e l’accesso all’assistenza sanitaria e alle strutture di supporto sociale. Stimare con precisione la portata e l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana è una sfida, ma non ci sono dubbi: la correlazione è inequivocabile. A rischio ci sono gli ultimi cinquant’anni di progressi in materia di sviluppo, salute globale e riduzione della povertà: se non interrompiamo immediatamente questa tendenza, ledisuguaglianze sanitarieesistenti tra e all’interno delle popolazioni peggioreranno. Questo significa, spiega il WHO, che non solo la realizzazione della copertura sanitaria universale (UHC) è a repentaglio, ma che ad aggravarsi potrebbe essere anche l’attuale carico di malattie e che le barriere esistenti all’accesso ai servizi sanitari potrebbero aumentare, spesso nei momenti in cui questi servizi sono più necessari. Oltre 930 milioni di persone – circa il 12% della popolazione mondiale – spendono già almeno il10% del budget familiare per pagare l’assistenzasanitaria,mentre 100 milioni di persone ogni anno scendono sotto la soglia della povertà a causa delle spese sanitarie. Una tendenza che il cambiamento climatico può solo peggiorare. Il WHO ha avvertito: se nel medio termine gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute saranno determinati principalmente «dalla vulnerabilità delle popolazioni, dalla loro resilienza all’attuale tasso di cambiamento climatico e dalla portata e dal ritmo dell’adattamento», a lungo termine, gli effetti dipenderanno dalle misure che verranno intraprese per contrastarli. Perevitare impatti catastroficisulla salute e prevenire milioni di decessi legati ai cambiamenti climatici, il mondo develimitare l’aumento della temperaturaa 1,5°C, ha spiegato l’Intergovernmental Panel on Climate Change(IPCC). Ogni decimo di grado aggiuntivo avrà un grave impatto sulla vita e sulla salute delle persone.