Kansas: il diritto all’aborto non si tocca

Kansas: il diritto all’aborto non si tocca

 

Il ribaltamento della sentenzaRoe v. Wadecontinua ad avere delle conseguenze. Nel caso delKansas, però, il primo Stato americano a chiedere agli elettori di esprimersi sul diritto all’aborto,ha vinto il no: no alla proposta di modificare la costituzione statale che garantisce l’accesso all’aborto. No alla propaganda dei gruppi anti-abortisti che minano i diritti riproduttivi delle donne. Il referendum del 2 agosto 2022, infatti, secondo i dati diffusi dalNew York Times, ha mostrato un distacco di quasi 20 punti percentuali tra uno schieramento e l’altro, con il58,8% di votanti pro-aborto. L’agenzia di stampaAssociated Presstitola: “Gli elettori del Kansas proteggono clamorosamente il loro accesso all’aborto”. A due mesi dalladecisione della Corte Supremadegli Stati Uniti di annullare la sentenza del 1973 che tutelava il diritto costituzionale all’aborto, gli elettori e le elettrici del Kansas, uno stato del Midwest perlopiù conservatore, si sono schierati. La Costituzione locale prevede il diritto di interrompere una gravidanza dal 2019, dopo una sentenza della corte suprema del Kansas. Lo Stato, come racconta il britannicoGuardian, ha alle spalle una storia travagliata legata aimovimenti anti-abortisti: migliaia di manifestanti, nel 1991, bloccarono gli ingressi delle cliniche di Wichita che prevedevano la pratica, aggredendo pazienti e medici, in quella che fu chiamata “L’Estate della Misericordia”. Nel 2009 uno dei pochi medici che praticavano aborti nelle ultime fasi della gravidanza in Usa, George Tiller, venne assassinato da un uomo che gli sparò mentre stava assistendo alla messa all’interno della Chiesa che frequentava. Già negli anni ‘90 erano stati uccisi altri medici, ma il suo assassinio fu il più violento. La proposta di emendamento, che voleva modificare la norma vigente, avrebbe consentito alla legislatura controllata dai repubblicani di inasprire le restrizioni o vietare la procedura a titolo definitivo. Le misure stringenti adottatenei Paesi confinanti, comeTexas e Oklahoma, oltre alle imminenti elezioni dimidterm, hanno spinto molte persone ad andare a votare: il Presidente americanoJoe Bidenha detto che «Gli elettori sono andati in votare in numeri record per bocciare i tentativi estremisti di emendare la Costituzione». L’esito del voto ha fornito un pizzico di speranza ai Democratici a livello nazionale, in cerca di un punto di svolta durante un anno sfavorevole e complesso. La campagna elettorale, negli ultimi giorni, era stata molto sentita soprattutto dai conservatori e dai cosiddettigruppi “pro-life”, contrari all’aborto: centinaia di persone, alcune provenienti da tutto il Paese, hanno bussato a centinaia di migliaia di porte per ricordare alla gente la posta in gioco nel referendum di martedì, non solo per il Kansas, ma per il Paese intero. Come racconta il quotidiano localeKansasreflector, nei giorni scorsi gli elettori democratici registrati hanno ricevuto messaggi di testo che affermavano falsamente che votare “sì” all’emendamento avrebbe preservato i diritti riproduttivi: “Vota SÌ per proteggere la salute delle donne”, si leggeva nellecomunicazioni fuorviantiinviate da un numero sconosciuto. I rapporti finanziari della campagna mostrano come siano stati spesi più di11 milioni di dollariper influenzare l’opinione pubblica sull’emendamento. I gruppi anti-aborto, riporta il quotidianoPolitico, hanno raccolto quasi4,7 milioni di dollari,gran parte dei quali dalla Chiesa cattolica. La coalizioneKansans for Constitutional Freedom, che lotta contro l’emendamento, ha raccolto oltre6,5 milioni di dollari: la maggior parte proviene dal collettivoPlanned Parenthoode da altri gruppi per i diritti dell’aborto. Secondo ilGuttmacher Institute, fino al rovesciamento di Roe v. Wade gli aborti in Kansas rappresentavanomeno dell’1%di quelli praticati in tutti gli Stati Uniti. Ma dopo la decisione di giugno della Corte Suprema, lo stato è diventato una meta per migliaia di donne in cerca di un luogo che tutelasse il diritto all’aborto. L’emittenteAl Jazeeraha riportato l’opinione dell’ex segretario di StatoMike Pompeo, che ha rappresentato il Kansas al Congresso prima di entrare nell’amministrazione dell’ex presidente degli Stati UnitiDonald Trumpnel 2021: aveva invitato a votare “sì” per consentire il «processo democratico» di regolamentazione dell’aborto. «Chiedo ai cittadini del Kansas che credono nella vita di non arrendersi, di non cedere mai di un centimetro», aveva scritto in una rubrica pubblicata su un quotidiano locale il 27 luglio. La presidente della CameraNancy Pelosi, ora a Taiwan, aveva esortato a votare “no” sulla proposta, affermando in un post sui social media la scorsa settimana che “le libertà riproduttive sono nel ballottaggio del Kansas”. La governatrice Laura Kelly, in carica dal 2019, aveva avvertito che l’approvazione dell’emendamento avrebbe incoraggiato i repubblicani ad approvare nuove restrizioni suldiritto delle donnedi controllare la propria salute riproduttiva. Kelly sta correndo per la rielezione a governatrice, che si deciderà a novembre: si scontrerà contro il repubblicano Derek Schmidt, procuratore generale dello stato e suo ex collega al Senato del Kansas. Schmidt aveva dichiarato che l’emendamento di per sé non avrebbe «vietato o limitato l’aborto o qualsiasi trattamento medico, né pregiudicato la capacità di un medico di prendersi cura di gravidanze extrauterine, aborti spontanei o morte fetale». Se fosse stato approvato, però, l’emendamento avrebbe eliminato le tutele costituzionali del diritto all’aborto in Kansas -consentitofino a 22 settimane di gravidanza, nonostante diverse restrizioni su cliniche e pazienti in particolare per i minori che richiedono la procedura – innescando forse nuove normative da parte dei legislatori repubblicani. Chi ha scritto la norma di modifica della legge vigente, legislatori e lobbisti contrari all’aborto,non aveva incluso esenzioni per salvare la vita di una donnao in caso di stupro o incesto.