L’Italia dovrà risparmiare il 7% sul gas

Il 26 luglio i ministri dell’Energia dell’Ue riuniti a Bruxelles hannoraggiuntol’accordo sulla riduzione volontaria delladomanda di gas naturaledel 15% nel prossimo inverno per fronteggiare lastrettaimposta dallaRussia. La svolta arriva dopo che nelle ultime ore il piano presentato la scorsa settimana dalla Commissione europea era stato rivisto in seguito all’opposizionedi alcuni Paesi,tra cui l’Italia, critici sull’onere della riduzione e sulla sua eventuale obbligatorietà in caso venisse attivato lo “stato di allarme” da parte della stessa Commissione. Gli Stati membri hanno quindi convenuto di rafforzare il ruolo del Consiglio. Sarà perciò quest’ultimo, e non più la Commissione, a decidere su eventualiobiettivi vincolantiqualora l’adesione volontaria non fosse sufficiente. Ciò avverrebbe su proposta della Commissione «in caso di rischio sostanziale digrave penuriadi gas o di domanda di gas eccezionalmente elevata, oppure surichiesta di cinque o più Statimembri che abbiano dichiarato lo stato di allarme a livello nazionale». L’obiettivo di riduzione del 15%, inoltre, verrà adattato alla situazione particolare di ciascun Paese grazie a una serie dideroghe, tenendo conto in particolare del livello di stoccaggio raggiunto e della possibilità di esportare il gas risparmiato in altri Paesi. In base a questi parametril’Italia dovrebbe risparmiare il 7%, invece del 15%, rispetto alla media ponderata di gas annuale degli ultimi cinque anni. A riferirlo è il ministro della Transizione EcologicaRoberto Cingolani. «Riteniamo cheentro l’inizio dell’inverno saremo quasi indipendentidalle forniture russe ed entro l’anno prossimo la situazione sarà piuttosto sicura, senza nessuna dipendenza russa», ha annunciato Cingolani, secondo cui lostoccaggiodi gas in Italia ha superato il 70%. «Questo significa che possiamo anche liberare un po’ di gas per coloro che sono meno interconnessi». L’esecutivo europeo sta inoltre esaminando «con urgenza» le diverse possibilità di introdurretetti al prezzodel gas, e assicura che «porterà avanti il processo di valutazione d’impatto su come resistere alla futura eccessiva volatilità dei prezzi». «Visto che l’Europa è il principale acquirente dei gasdotti si può permettere di fare il prezzo di mercato», sostiene Cingolani, che avanza l’ipotesi di unprice captemporaneo, «da decidere magari se da applicare ad alcuni Paesi o a tutti. Anche un price cap con un prezzo alto potrebbe calmierare l’elettricità, con un impatto importante sull’inflazione». Il primo passo però è stato fatto. «Agendo insieme per ridurre la domanda di gas, tenendo conto di tutte le specificità nazionali rilevanti, l’Ue ha assicurato solide basi per l’indispensabile solidarietà tra gli Stati membri di fronte alricatto energetico di Putin», ha commentato in una nota la presidente dellaCommissioneeuropea Ursula von der Leyen. «L’annuncio che Gazprom taglierà ulteriormente le consegne di gas in Europa attraverso il Nord Stream 1, senza giustificati motivi tecnici, illustra ulteriormente lanatura inaffidabile della Russiacome fornitore di energia», ha concluso la presidente. «Grazie alla decisione odierna, siamo ora pronti ad affrontare la nostra sicurezza energetica su scala europea, come Unione».