Di che colore è il lompo?

Illompo, da non confondere collonfo, è un animale altrettanto curioso rispetto a quello nato dalla fantasia di Fosco Maraini. Abitante solitario del fondo degli oceani, al quale resta attaccato grazie a dei dischi di aspirazione collocati sulla superficie dellepinne pelviche, ha la forma di unpalloncino gelatinosodagli occhi strabuzzati e le pinne a ventaglio. Ma una delle sue caratteristiche più singolari è ilcolore, che assume tonalità diverse a seconda dell’occasione e, nel caso dei maschi, di statura in genere inferiore a quella delle femmine, vira al rosso-arancione durante lastagione riproduttiva. Ora un team di ricercatori ha pubblicato lostudio“First record of biofluorescence in lumpfish (Cyclopterus lumpus), a commercially farmed cleaner fish” sulJournal of Fish Biologyche si presenta come “la prima osservazione conosciuta di biofluorescenza nel lompo”. Esposto allaluce ultravioletta, il corpo del lompo ha emesso un bagliore color verde neon. “Tutti i giovani lompi fotografati – si legge nella ricerca – hanno mostrato unabiofluorescenzaverde. Le emissioni luminose sono state caratterizzate da due picchi osservati a 545 nanometri e 613 nanometri, con maggiore intensità lungo i tubercoli ossei della cresta alta e delle tre creste longitudinali”. Ilciclottero, come viene altrimenti chiamato il lompo, non è il primo animale marino in cui è stata riscontrata la biofluorescenza. Unaricercapubblicata nel gennaio 2014 sulla rivista scientificaPlos Oneha stimato che il fenomeno riguardi almeno 180 specie e 16 ordini di pesci, incluso losqualo. Altri casi di biofluorescenza sono stati osservati anche in mammiferi come l’ornitorinco, lo scoiattolo volante, l’opossum, il diavolo della Tasmania e il vombato, ma questa non è da confondersi con labioluminescenza, che permette agli animali di emettere luce propria attraverso una reazione chimica, com’è il tipico caso dilucciole, vermi luminosi e pesci lanterna. Ma non è ancora chiaro come il lompo sfrutti questa caratteristica a suo vantaggio. Secondo Thomas Juhasz-Dora, dottorando presso laUniversity College Corkin Irlanda e primo autore della ricerca, come altre specie anche il ciclottero potrebbe essere dotato dispeciali filtripresenti nella cornea che gli consentirebbero di vedere la biofluorescenza in assenza di luce ultravioletta. In questo modo il lompo potrebbe comunicare con i propri compagni per segnalare la presenza di minaccia esterne come la presenza dipredatori, o al contrario potrebbe utilizzare la biofluorescenza per attirareprede. Il prossimo passo di Juhasz-Dora e del suo team di ricercatori sarà quindi quello di capire se l’animale è in grado di controllare questa proprietà.