Che flop queste grandi città

Ecco un nuovo argomento che fa tendenza: l’aumento della criminalitàa Milano. A sollevare il dibattito è stataChiara Ferragnisul suo profilo Instagram, dove si è definita «angosciata e amareggiata», chiamando in causa direttamente Beppe Sala. Le sue dichiarazioni, come c’era da aspettarsi, sono rimbalzate da una testata giornalistica all’altra, sono state ricondivise, twittate, repostate. «Ogni giorno ho conoscenti e cari che vengonorapinatiin casa, piccoli negozi al dettaglio di quartiere che vengono svuotati dell’incasso giornaliero, persone fermate per strada con armi e derubate di tutto. La situazione è fuori controllo». La replica non ha tardatoad arrivare. Si tiene sulle sue il sindaco, asserendo che all’influencernon risponde: «Non condivo quello che dice, è un’opinione. Le mie risposte sono sempre attraverso il lavoro. Lavoreremo ancora di più, non condivido quello che lei dice ma capisco che sia untema delicatoe che c’è una sensibilità della città – ha aggiunto – questo è un periodo difficile. Nel colloquio quotidiano con i sindaci delle grandi città del mondo, problematiche del genere sono all’ordine del giorno.Cercheremo di fare ancora di più,non per deresponsabilizzarci ma precisando che la sicurezza dipende anche dall’opera del ministero». Immancabile, poi, l’intervento del leader della Lega Matteo Salvini, che coglie l’occasione per punzecchiare i colleghi: «Prosegue l’incessante problema sicurezza aMilano. Ormai è proprio sotto gli occhi di tutti – ha scritto – Sala e Lamorgese, se ci sono battano un colpo, altrimenti si facciano aiutare». AncheRoberto Vecchioniha detto la sua. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, alla domanda di Agostino Gramigna sulla polemica sollevata dall’imprenditrice digitale, il cantautore ha commentato in modo serafico: «Credo tuttavia che dall’amministrazione di Giuliano Pisapia si siano fattigrossi passi in avantisu questo tema e mi pare sia sotto gli occhi di tutti. Naturalmente ogni cosa è perfettibile». E ha aggiunto: «ètroppo facile dire che non si è fatto nulla.Metto Milano in un contesto più generale. Tutto sta andando molto in fretta, ci sono squilibri. Ma se penso ai fenomeni di cui si parla, e di cui Milano sarebbe accusata, dico che sono simili a quelli presenti a livello nazionale, che si verificano in tutte le metropoli. Forse però a Milano ce ne sono meno». Quanto è effettivamente fondato, però, l’allarme lanciato da Ferragni? Certamente alcuni elementi di verità ci sono ma, statistiche alla mano, possiamo concludere con una certa sicurezza cheparlare di “situazione fuori controllo” sia eccessivo. Lo scorso marzo, il prefetto della città, Renato Saccone ha diffuso alcuni dati che evidenziavano un complessivocalo generale dei reati:circa il 30% in meno negli ultimi 10 anni, soprattutto omicidi, lesioni e furti. Una flessione importante, dai 164.569 reati del 2011 ai 116.970 del 2021. Ad un esame un po’ più attento emerge però chealcune tipologie di reato sono state interessate da una crescitanegli ultimi 2 anni: per esempio, le rapine sono aumentate del 14% nell’ultimo decennio, salendo da 2.259 a 2.587. Anche gli scippi sono arrivati a quota 1.498 (21,6% in più rispetto al 2019). In leggero aumento anche i casi di violenza sessuale, 285 nel 2021, 18 in più rispetto a due anni prima. Invece i furti in appartamento e nei negozi citati dall’influencer milanese, in realtà, sono diminuiti notevolmente. Mentre imperversa il dibattito, c’è infatti chi dissente, come il Professore di Criminologia all’Università Cattolica Francesco Calderoni, che suTwitterparla di “putiferio” scatenato da Ferragni: «La criminalità cala da anni in Italia. Oggi abbiamo ilpiù basso tasso di omicidi in Europa». Fa eco ancheSimona Venturache il 13 luglio ha scritto suTwittereInstagram(documentando con tanto di selfie e foto di spazzatura straripante dai cassonetti) che «Al di là dei 32 gradi (percepiti 50) una citta unica, in pieno boom turistico (come l’Italia intera), ogni angolo ti toglie il fiato! Lamonnezza ci fa però vergognare!». Non è la prima celebrità a farlo: già nel mese di giugno, con la morsa del caldo che attanagliava la capitale, numerosi vip avevano postato sui propri profili social foto che immortalavano il degrado delle strade, con irifiutiammassati sui marciapiedi.