New York ha un problema con le violenze degli homeless con disturbi mentali

 

Da anniNew York, la città dalle “mille luci” narrata da Jay McInerney che vorrebbe essere la perfetta incarnazione dell’american dream, convive con un dramma diattacchi e violenzecommesse dapersone con disturbi psichiatriciche vivonosenza fissa dimora. Ci sonopiù di 200.000 residentia New York con gravi problemi di salute mentale; la metà non segue alcun programma terapeutico e circa il 5% è senzatetto. Ciò vuol dire13.000 personeche soffrono di schizofrenia, depressione maggiore, disturbi bipolario altre malattie mentali e che trascorrono regolarmente le loro notti accampati in un angolo della metropolitana,sulla strada o in luoghi di ricovero temporaneo. I casi di violenze riconducibili a queste persone sono piuttosto rari, ma ogni volta che accadono scuotono la coscienza comune. Nel 2016Ana Charle, la direttrice di un ricovero per senzatetto nel Bronx è stata uccisa da un ex residente che ha anche abusato di lei sessualmente. A gennaio 2022, Michelle Go è stata spinta sui binari della metropolitana: è morta schiacciata da un vagone. L’uomo che l’ha uccisa era stato appena dimesso da un ospedale statale dove gli psichiatri, nonostante fosse già stato ricoverato in psichiatria decine di volte, si erano convinti che stesse soltantofingendo di essere malato. L’inchiesta delNew York Times, durata oltre 1 anno, ha scavato a fondo per capire le dinamiche sottostanti ai casi diviolenzedi questo tipo. Ne è emerso un quadro sconfortante, sempre uguale, dierrori e carenze delle autorità locali e statalitenuti nascosti agli occhi dell’opinione pubblica. Quasi tutti i sindaci della città hanno provato a confrontarsi con questi problemi. Il dem Bill de Blasio ha stanziato unprogramma per la salute mentale da quasi 1 miliardo di dollarie, durante i mesi della pandemia, ha dato rifugio ai senzatetto negli hotel della città, scatenando lo scontento dei newyorkesi. Problema non risolto L’anno scorso il sindaco Eric Adams ha autorizzatol’ospedalizzazione forzatadeglihomelessche per strada o in metropolitana danno segnali di malattia mentale, anche se non rappresentano alcun pericolo. Una mossa criticatissima, che ricorda la politica di fine anni ’90 di Rudy Giuliani di“ripulire” la città,con le forze dell’ordine che costringevano gli emarginati a radunarsi nei quartieri del Bronx e del Queens. Mentre in questo caso possono decidere arbitrariamente chi sottoporre a ricovero coatto. Nessuna di queste misure ha colto nel profondo le falle del sistema. Su 130 casi noti, i giornalisti delNythanno individuatonegli ultimi 10 anni 94 episodi di violenzeprecedute ogni volta, come nel tragico omicidio di Michelle Go, da una qualcherottura della rete di assistenza pubblica. Una rete composita, dopo la chiusura statale dei manicomi nel 1960, con ricoveri per senzatetto, ospedali e team di assistenti specializzati che sono restii a condividere tra loro le informazioni e tendono ad avere un approccio alle cure estremamente circoscritto. Anche perché i programmi cittadini e quelli statali non ricevono i fondi adeguati. Quali sono stati gli errori? Innanzitutto, lagestione del sistema dei ricoveriper senzatetto (dove le crisi con episodi violenti sono state più frequenti) e l’incapacità di assegnare le persone con disturbi mentali in spazi a loro dedicati. Ma anche l’endemica mancanza di letti nei reparti psichiatrici degli ospedali pubblici e privati,dove sono stati dimessi incautamente diversi pazienti in stato di evidente schizofrenia, delirio o allucinazione sfociati in atti di violenza estrema. Gli ospedali privati hannoridotto il numero dei lettia disposizione per contenere i costi, mentre gli ospedali pubblici sono invasi ogni anno da quasi 50.000pazienti psichiatrici che non sanno come curare. In totale i letti a disposizione a New York sono circa 2.700 (nel 2010 erano più di 2.900) e la permanenza per lunghi periodi è scoraggiata da politiche federali che hanno ridotto le quote di costi rimborsati dalle assicurazioni e dal programmaMedicaid. Anche per questo, secondo le ricostruzioni delNyt,l’obbligo di stabilizzare le persone con disturbi mentali prima delle dimissioni è stato più volte violato. Con conseguenze in molti casi drammatiche non solo per i pazienti, ma anche per i familiari e le persone che per caso, proprio quel giorno, si sono trovate sul loro cammino.

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