Addio a bonifici e pagamenti tracciati, si torna al baratto: olio EVO e pomodori per i pasti di un mese | Avviene proprio in Italia

Olio d'oliva - fonte_Canva - LaSvolta.it

Olio d'oliva - fonte_Canva - LaSvolta.it

Altro che bonifici e pagamenti tracciati, adesso i pagamenti avvengono con il baratto e la moneta è l’olio EVO e i pomodori. 

Ebbene sì, la difficile crisi economica che ha toccato l’Italia intera ha fatto in modo che in alcune zone tornassero in voga pratiche che potrebbero sembrare lontane, di quando il denaro contava meno del valore delle cose e della comunità.

Un periodo storico che è da noi ormai fin troppo lontano, ma che spesso si rimpiange, anche considerando quelle che sono le difficoltà con cui oggi ci troviamo a fare i conti.

La scelta che in una certa zona d’Italia è stata presa sta attirando curiosità e ammirazione, perché mette al centro la solidarietà, la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse locali.

Quindi si torna al baratto? Sembrerebbe di sì e in fondo a molti non dispiacerebbe nemmeno.

Il “baratto” che fa discutere: olio e pomodori al posto del denaro

In un periodo in cui si parla sempre di pagamenti tracciati, di limiti al contante e di digitalizzazione dei servizi, questa iniziativa rappresenta un ritorno alle origini. Ebbene pensa se le famiglie invece di pagare con denaro, possono offrire prodotti locali: olio extravergine d’oliva, pomodori, grano, pane e pasta. Un sistema che non solo sarebbe in grado di ridurre i costi, ma anche di rafforzare il senso di appartenenza e di partecipazione della comunità.

L’idea di base è veramente rivoluzionaria, ovvero offrire come contributo le risorse del territorio per ottenere uno sconto sulla mensa scolastica. Un modo non solo per risparmiare ma anche per avere una maggiore qualità dei prodotti che si portano a tavola dei bambini.

Mensa scolastica - fonte_Canva - LaSvolta.it
Mensa scolastica – fonte_Canva – LaSvolta.it

Un progetto virtuoso che tutti dovrebbero prendere a esempio

Il curioso ritorno al baratto di cui si sta discutendo avviene nel Comune di Caggiano, un piccolo centro nel Cilento, in provincia di Salerno. Qui, già dal 2007, è attivo un progetto che oggi compie 18 anni e che viene riconosciuto a livello nazionale e internazionale come un esempio virtuoso di mensa scolastica sostenibile.

Quello che si vuole è creare un sistema a chilometro zero, in cui ogni alimento servito ai bambini provenga dal territorio circostante. Oltre all’olio EVO, le famiglie partecipano anche alla raccolta dei pomodori locali, destinati a essere trasformati in passata artigianale presso un laboratorio autorizzato. Inoltre la mensa fornisce prodotti con grano locale per sostenere agricoltori e artigiani. Un progetto che dovrebbe essere da esempio all’Italia intera, iniziativa che può essere ripresa veramente da tutti.