Alzheimer: 5000 sono i passi al giorno che si devono fare per prevenire la sua comparsa
Camminare - fonte_Canva - LaSvolta.it
Prevenire l’Alzheimer vuol dire abbracciare uno stile di vita che sia sano ed equilibrato, sottoponendosi ad attività fisica costante.
Concedersi ogni giorno una lunga camminata potrebbe essere il primo di una serie di tasselli per il proprio benessere. Uno scudo contro la perdita di memoria e il declino cognitivo legati all’Alzheimer. In un’epoca in cui la sedentarietà è diventata la norma e le malattie neurodegenerative sono in aumento, la ricerca scientifica apre nuove prospettive sorprendenti.
Ovviamente non ci si riferisce ad allenamenti intensi e maratona, sembra che bastano 5.000 passi al giorno per proteggere il cervello e rallentare l’avanzare della malattia.
Questo dato, apparentemente semplice, è il risultato di una lunga e approfondita indagine scientifica condotta negli Stati Uniti, che ha dimostrato come anche un’attività fisica moderata possa influenzare positivamente il cervello e i processi biologici legati all’Alzheimer.
Ecco allora i benefici che un’attività come la camminata può avere.
Una scoperta che cambia la prospettiva sull’attività fisica
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine, è stato condotto da un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School e del Massachusetts General Hospital di Boston. Per ben 14 anni, il team ha seguito 296 persone tra i 50 e i 90 anni, tutte con depositi cerebrali delle proteine amiloide e tau, ma ancora prive di sintomi di demenza al momento dell’inizio della ricerca. Coloro che hanno preso parte allo studio, indossavano un contapassi per riuscire a monitorare l’attività fisica quotidiana e si sottoponevano regolarmente a scansioni PET cerebrali e test cognitivi annuali.
Quello che si è ottenuto dagli studi ha del sorprendente, coloro che camminavano tra 3.000 e 5.000 passi al giorno mostrava un rallentamento del declino cognitivo di circa tre anni. Chi invece ne percorreva tra 5.000 e 7.500 otteneva un beneficio ancora maggiore, con un ritardo medio di sette anni nella comparsa dei sintomi. Oltre questa soglia, i vantaggi sembrano stabilizzarsi, ma già 5.000 passi quotidiani rappresentano un traguardo realistico e alla portata di molti. L’attività fisica, rallenta l’accumulo della proteina tau, considerata uno dei principali fattori che portano alla perdita di memoria e alla morte dei neuroni.

Il segreto dei 5000 passi: una difesa naturale per il cervello
Per spiegare i benefici della camminata sul cervello, sono intervenuti gli scienziati dando specifiche risposte. L’attività fisica migliora la circolazione sanguigna, riduce l’infiammazione e stimola la produzione di ormoni e fattori di crescita che proteggono i neuroni. In altre parole, camminare significa letteralmente nutrire il cervello. Anche gli altri esperti concordano: pur trattandosi di uno studio osservazionale, che i risultati sono incoraggianti. “Non possiamo dire che camminare prevenga la demenza, ma essere attivi fa sicuramente bene al cervello e al cuore“.
Secondo Julia Dudley, responsabile della ricerca presso Alzheimer’s Research UK, “fino al 45% dei casi di demenza potrebbe essere prevenuto intervenendo su fattori di rischio modificabili come l’inattività fisica“. Ecco allora che quei 5.000 passi al giorno diventano più di una semplice abitudine salutare: sono un investimento concreto nel proprio futuro.