I Punti Viola dove le donne in pericolo trovano rifugio

Camminare per stradae sentirsi osservate o peggio ancora accorgersi diessere seguite. Episodi simili capitano a tantissime donne di tutte le età, giorno e notte, e anche se fortunatamente non tutti sfociano in vere e proprie violenze, bastano alasciare traumi psicologici, a gettare nel terrore e a non far sentire libere di muoversi come si vorrebbe e dovrebbe, per le strade di città e paesi. Partendo da questa considerazione, l’associazioneDonnexstradaha lanciato una campagna di sensibilizzazione accompagnata da una raccolta fondi attiva sueppela, allo scopo di finanziare la creazione diPunti Viola, luoghi di riferimento dove le donne possanorifugiarsi in caso di pericolo. A fondare Donnexstrada è stata a marzo 2021 la psicologa clinicaLaura De Dilectische, colpita dall’ennesimo femminicidio riportato dalle cronache, ha lanciato una call to action su Instagram dalla quale è nata prima una comunità social e poi quella che oggi è un’associazione strutturata cheaiuta le vittime di violenza di genere,supportandole nell’immediato e fornendo al contempo strumenti concreti per impedire il ripetersi di determinate dinamiche. Le attività che hanno dato il via al progetto sono ledirette per strada, dirette pubbliche o video chiamate Instagramtra volontarie o volontari dell’associazione e donne che, non sentendosi sicure a percorrere da sole un tratto di strada, chiedono di essereaccompagnate virtualmentefino a casa. Questo servizio è attivo tuttora ma, purtroppo, da solo non basta a contrastare molestie, cat calling e violenze. Così, a fianco di molte altre iniziative messe in campo in questi mesi, Donnexstrada ha lanciato il progetto dei Punti Viola, che nel concreto mira a coinvolgerebar, farmacie, ristoranti e negozi, facendoli divenire esercizi commerciali a vocazione sociale, muniti di personale formato in grado diattivarsi nei confronti di chi chiede aiuto. Diverse le aree di intervento previste all’interno dei luoghi scelti, dallaprotezione a personeche si sentono seguite e cercano un luogo sicuro per sfuggire a un pericolo imminente, all’assistenza nel fare una denunciaalle forze dell’ordine, fino all’accompagnamentoalla casa delle donne più vicina o a un ospedale per accertamenti in caso di aggressione o violenza sessuale. Ma gli obiettivi dei Punti Viola non si fermano qui, visto che lo scopo complessivo del progetto è dicreare una rete attorno alle vittime diviolenzee molestie, su strada ma anche domestica, invitando i cittadini e le cittadine a partecipare attivamente alle iniziative e informandoli sulle realtà presenti sul territorio per contrastare il fenomeno, come centri anti violenza, consultori e associazioni. «Una società in cui le donne sono discriminate non può definirsi realmente civile e tesa al progresso e al benessere di tutti – spiega Laura De Dilectis – Il nostro obiettivo è contribuire a crearne una senza discriminazione di genere, né forme di violenza fisica e psicologica verso le donne, rivendicando il diritto fondamentale e inalienabile ditornare a casa in sicurezza,rieducando la società nei confronti della violenza di genere e supportando psicologicamente chiunque subisca discriminazioni». Donnexstrada sta cercando di far partire l’iniziativa dei Punti violaa Roma, con l’ambizione di estenderla successivamente in più città possibili. Perché ciò avvenga è però necessario unosforzo economico ingenteche da sola l’associazione (che si basa esclusivamente sul volontariato) non riesce a sostenere. Proprio per questo chiede a chi può di partecipare alla campagna e raccolta fondi. «È importante costruirecittà sicure per tutti.A oggi non siamo ancora liberi di camminare per strada senza paura. Partiamo da qui con l’aiuto di tutti, per cambiare le cose», continua Laura De Dilectis. A dimostrazione che la situazione sulle strade delle nostre città non sia rosea, non sono solo i numeri di molestie e violenze, che come noto rappresentano una minima parte del fenomeno, ma anche quelli delle donne che hanno chiesto di essere accompagnate con una diretta: oltre mille in poco più di un anno. La cifra raccolta su eppela servirà a effettuarestudi sui territori sceltial fine di identificate le attività commerciali all’interno delle aree di maggior rischio;selezionare accuratamente il personaledi tale attività e formarlo attraverso l’intervento di uno psicologo, un legale e un assistente sociale che daranno informazioni finalizzate a una corretta accoglienza di donne che abbiano subito violenza o necessitino di altro tipo di supporto. Le attività commerciali aderenti saranno identificabili tramite unacertificazione punto violarilasciata a seguito del superamento di test specifici, e un elemento visibile anche dall’esterno. Infine, ogni punto viola sarà dotato di brochure riportantiinfo utili e contattidi realtà del territorio impegnate a contribuire alla fuoriuscita dalla violenza e/o al supporto della vittima.