Che cos’è il nucleare di quarta generazione?

 

La definizionenucleare di quarta generazionenasce dal programma di ricerca americanoGeneration IV international forumnel 2001, a cui partecipano molti Paesi e la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). Obiettivo principale del programma è studiare e progettare sistemi innovativi per l’energia nucleare, per migliorarne lasicurezza, ridurre la produzione discorie, sottrarsi alla suaproliferazioneper uso militare, minimizzare gli sprechi e l’utilizzo di risorse naturali e diminuire i costi di costruzione e di esercizio di questi impianti. Questi sistemi, secondo i firmatari del progetto, legati allo sviluppo delnucleare di quarta generazioneoffrirebbero vantaggi economici, riduzione dellescorieprodotte, eliminazione delplutonioimpiegabile inarmi nuclearie protezione fisica dell’impianto. Quello che si vuole capire è soprattutto la questione del confronto dei costi dell’energia nucleare con quella deicombustibili fossili. Secondo ilGeneration IV international forumquesti nuoviprototipi inoltre non saranno disponibili per il commercio prima del 2030. Reattore nucleare di quarta generazione Al momento i reattori attivi a livello mondiale appartengonoperlopiùalla“seconda generazione”, che si basa su tecnologie sviluppate neglianni ‘70. Le tecnologie più avanzate sono invece quelle di“terza generazione”, attualmente proposte sul mercato e realizzate nelle tre tipologieEPR,ABWReAP1000, ma non ancora dotate delle caratteristiche necessarie per rientrare nella “quarta generazione”. Il reattore nucleare di quarta generazionedovrebbe introdurre importanti differenze rispetto agli altri soprattutto nei materiali impiegati, pur continuando a utilizzare come materiale fissile principalmente uranio e plutonio. Secondo l’Associazione ItalianaNucleare, ilreattore nucleare di quarta generazione èdi piccola taglia(Small Modular Reactor) epuò essere impiegato in vari ambiti: produzionedicalore, elettricità odi entrambe. Il nucleare verso la sostenibilità? Il dibattito è ancora acceso tra chi vede nel nucleare e quindi nelnucleare di quarta generazioneun ritorno a vecchie questioni di pericolosità per l’ambiente e per le persone e chi invece lo vede come un’alternativa concreta per la produzione, sostenibile. di energia elettrica. Ma quali sono i vantaggi utili della produzione elettrica danucleare verso la sostenibilità? A favore di questa produzione ci sono le basse emissioni CO2, la riduzione della dipendenza da petrolio e gas, l’elevata produzione di energia a basso costo, il ciclo di vita dell’impianto, in genere molto lungo. Caratteristiche che avrebbero un impatto positivo anche sull’occupazione. Contro la produzione di energia elettrica da nucleare invece ci sarebbe ladifficile localizzazione delle centralie icosti di realizzazionedi queste ultime che all’inizio sarebbero molto elevati,considerando anche e soprattutto la gestione delle scorie nucleari. Il nucleare nella transizione ecologica Tra il 2022 e il 2023 più di 90 miliardi di dollari verranno investiti nel nucleare, secondoRystad Energy, con 52 nuovi reattori in costruzione su scala globale. Le discussioni sulnucleare di quarta generazione,sull’energia dell’atomo si sono intensificate all’inizio del 2022 quando nella bozza dellatassonomia dell’Unione europea, un documento redatto dagli Stati membri, in cui si citano investimenti nelnuclearee nelgascome compatibili con latransizione ecologica. Questo passaggio graduale che vedrebbe ilnucleare nella transizione ecologica, dovrebbe portare al raggiungimento dellaneutralità climaticaentro il 2050. C’è apertura quindi del Vecchio continente verso ilreattore nucleare di quarta generazione. Stati comeAustria,Germania,Spagnasi sono detti contrari all’inclusione dell’atomo nel testo della tassonomia. Dall’altra parte favorevole alla proposta si è dimostrato un paese come laFrancia, che tramite il nucleare soddisfa buona parte del proprio fabbisogno energetico. La transizione ecologica, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia(Iea) si farà sostanzialmente con le energie rinnovabili, ma in questo scenario un ruolo potrebbe essere giocato anche dall’energia nucleare.

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