Il Parlamento Europeo si divide sul clima

Oggi, ilParlamento Europeoin seduta plenaria ha concluso le votazioni del pianoFit for 55, il pacchetto di norme varato nel luglio 2021 dalla Commissione Ue volto aridurre del 55% le emissioni di gas serraentro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, nell’ottica della transizione verde prevista dal Green Deal europeo. L’Europarlamento, infatti, ha votatocontro il rapporto sulla riforma del mercato Etsfirmato da Peter Liese (Ppe, Germania). Bocciato quindi il dossier relativo al sistema per lo scambio di quote di emissione, che ora tornerà alla Commissione Ambiente. Secondo quanto dichiarato da Ansa, «un riesame della proposta a Strasburgo potrebbe non arrivare prima di settembre». Larotturasi è consumata sulla data finale di eliminazione delle quote gratuite sulla quale era stato raggiunto un accordo, infine bocciato col voto contrario di 11 europarlamentari tra i quali anche verdi e socialisti, che lo hanno ritenuto un compromesso troppo debole. «Una situazione inaspettata ma la gestiremo», ha commentato il presidente della commissioneAmbiente Pascal Canfin. «Il gruppo dei S&D ha bloccato la riforma del sistema Ets perchénon ha ottenuto quello che voleva, ovvero una riforma ideologizzata che penalizza i lavoratori», ha dichiarato il vicepresidente del Ppe e coordinatore di Fi,Antonio Tajani, «pur di bloccare tutto si sono alleati con l’estrema sinistra e l’estremadestra». Rinviatia data da destinarsi anche il rapporto sulFondo sociale per il clima– i 72 miliardi di euro stanziati per sostenere le famiglie a basso reddito e le piccole imprese – e quello sul meccanismo di adeguamento della CO2 alle frontiere (CBAM), che prevede dazi sulle importazioni inquinanti. «Unclamoroso fallimentoconsumatosi in aula su quello che da sempre è un cavallo di battaglia di questa Ue», commentano in una nota Marco Zanni e Marco Campomenosi, presidente e capodelegazione Lega del gruppo Identità e Democrazia, secondo i quali «serve meno ideologia e propaganda epiù buonsenso e concretezza». Il Pd però resta ottimista. «La destra sperava di affossare la riforma», ha dichiarato il capodelegazione del Pd Brando Benifei al termine della sessione di voto, «ma ha fatto male i conti: nonostante il voto contrario dei gruppi parlamentari della Meloni e di Salvini, ilParlamentoeuropeo ha deciso di riportare i dossierall’esame della Commissione Ambienteper trovare un nuovo equilibrio nel testo eandare avanti».