Boris Johnsonce l’ha fatta di nuovo. Nello scrutinio segreto di lunedì sera il premier inglese ha incassato una vittoria risicata,scampando alla sfiduciadi casa Tory col 41% dei voti contrari. A volere le sue dimissioni 148 deputati contro 211 a favore, un risultato che ilGuardianhadefinito«il peggior verdetto degli ultimi tempi su un primo ministro in carica da parte del suo stesso partito». Per i suoi alleati è «l’inizio della fine» ma, nonostante la sualeadershiprisulti incrinata dal casoPartygate– sul quale pende ancora un’inchiesta parlamentare in corso –, Johnson per ora se l’è cavata con unamultarecapitata da Scotland Yard. Ilricevimento alcolicoofferto nel giardino di Downing Street e altri frizzanti rinfreschi che lo hanno visto protagonista per stemperare il lockdown, però, sono solo alcuni dei molti episodi collezionati nel corso di una carriera politica temeraria a prova diBrexit. Fin da bambino,Alexander Boris de Pfeffel Johnson(per la famiglia Al) veniva rimproverato dagli insegnanti per il suo «atteggiamento vergognosamente disinvolto» e sembra non aver mai prestato particolare ascolto a cosa dicessero gli altri.Questo anche perché erasemisordo, avendo sofferto fino all’età di 8 anni di otite media effusiva – quella che gli inglesi chiamanoglue ear, “colla nell’orecchio”. La madre giovanissima incoraggia in luila vena eccentricad’artista;il padre donnaiolo lo sprona allacompetizione. Preso di mira dai compagni per le sue origini turche, Johnson si fa scudo di una personalità estroversa e decide che, da quel momento in poi, sarebbe stato soltanto“Boris”.Gli ingredienti ci sono tutti: la frittata è fatta e presto l’avrebbe assaggiata tutto il popolo di Albione. Dopo un diploma a Oxford e le nozze con la prima moglie AllegraMostyn-Owen, Johnson inizia a lavorare comegiornalista. Unacitazione inventatadi sana pianta gli fa guadagnare la porta delTimesdove era entrato per svolgere il praticantato. Quindi inizia a fare ilcorrispondente euroscettico da Bruxellesper ilDaily Telegraphdi cui, tornato a Londra, diventerà vicedirettore. Redattore perThe Spectator,si sposa con la seconda moglie Marina Claire Wheeler e inizia a frequentare isalotti televisividellaBbc, che gli valgono unacandidatura ai premi Baftanella categoria Best Entertainment Performance. Il suo ingresso in politica è alle porte: nel 2001 approda in Parlamento e 7 anni più tardi viene elettosindaco di Londra.Nel corso di due mandati si schiera prima a sinistra (con posizioni ecologiste, pro-immigrazione e anti-Trump) poi di nuovo a destra a fianco dei conservatori. Un’ambiguità che viene confermata dalreferendum sulla Brexitdel 2016, sul quale scriveràdue articolicontradditori a favore di entrambe le posizioni. Abbracciare il fronte del “leave”, tuttavia, gli sembra il modo migliore per estromettere ilrivaleDavid Cameron. Ministro degli Esteridurante l’esecutivo di Theresa May, nel 2019 si insedia da padrone di casa al numero 10 di Downing Street. Un exploit preceduto dalla fama delle suegaffe. Tra le più celebri ricordiamo quando nel 2005 disse chevotare i Tory «faràdiventare più grosse le tettedi vostra mogliee aumenterà le vostre chance dipossedere una Bmw M3», o ancora quando nel 2015 dichiarò che il premier turco Erdogan«fa sesso con le capre». Scivoloni chesi limitano a scompigliarela compagine governativa come il suo ciuffo biondo, senza tuttavia farlo cadere. Ultimo quello sullaguerra inUcrainaquando, dopo aver definito Putin «un pusher che alimenta la dipendenza dei Paesi occidentali dagli idrocarburi», ha accostato la Brexit alla guerra affermando che «l’istinto del nostro popolo, come quello ucraino, è scegliere la libertà». Un volo retorico degno diquellomemorabile eseguito sullatelefericanell’agosto 2012 per sostenere i Giochi Olimpici di Londra, che lo vide fermarsi a mezz’aria per restare sospeso nell’immaginario collettivo. È lafotografiache meglio di altre descrive la sua attuale condizione, in bilico su un’asse politico sempre più esile e incerto. «Il primo ministro è impegnato in unalotta per la sopravvivenza», hascrittosulGuardianKaty Balls. Dopo aver strappato la vittoria per un soffio col voto di lunedì, ora «Johnson deve dimostrare di essere utile al suo gruppo», ha concluso. Nellaprima riunione di gabinettoall’indomani del voto, il premier ha affermato che ora sarà possibile «tracciare una linea» e tornare aconcentrarsi sulle questioni urgentiper il Paese, come ridurre laspesapubblica e tagliare le tasse a favore diimpresee cittadini.