Ogni violenza ha la sua storia

Dopo la lettura della sentenza di condanna diAmber Hearde le parole diJohnny Depp«Mi è stata restituita la vita», l’opinione pubblica si è divisa in due, come sempre accade: c’è chi ha ritenuto la condanna una cattiveria verso tutte le vittime di violenza e chi, invece, ha ritenuto si trattasse di unprocesso-spettacolodettato dalla rabbia esistente nella coppia per un amore finito. Il verdetto arriva dopo anni di#MeToo, un movimento interessato a tenere alta l’attenzione nei confronti della diffusione delle molestie e degliabusi sessuali(soprattutto verso le donne) e dei tentativi di combattere questi fenomeni. Il #MeToo ha senza ombra di dubbio cambiato i rapporti personali tra le persone. Una campagna nata suisocial mediafinalizzata allacondivisione di esperienze di molestiee di violenza sessuale di genere. Sebbene il movimento abbia avuto una diffusione rapida in tutto il mondo, è stato spesso accolto con scetticismo e addirittura fattooggetto di forti critiche. Dalla vicinaSpagna, poi, arriva la notizia dell’approvazione da parte del parlamento (avvenuta lo scorso 27 maggio) di una proposta di legge che permette di considerarestuproqualsiasi atto sessuale in cui una delle persone coinvolte non abbia dato il proprioconsenso. Approvata la legge contro la violenza sessuale: «Solo sì è sì». L’abuso sessuale è uno dei delitti più beceri esistenti nei codici di tutto il mondo. Il consenso è chiaramente uno degli elementi da prendere in considerazione quando accade una tale deplorevole violenza, ma non è il solo.Ogni atto ha una sua storia. Ilconsenso, poi, concorre con l’analisi comportamentale dei protagonisti e spesso ci si ritrova a vedere la vittima stravolta in una posizione di“quasi” consenziente. Allora diciamo chiaramente che una minigonna, un comportamento civettuolo, un semi consenso non può essere l’autorizzazione a un atto cosi violento. Come neppure un tentativo di bacio o un palpeggiamento possono essere considerati lontanamente paragonabili a unatto di violenza sessualea tutti gli effetti. Dire che tutto èviolenzasignifica affermare che, alla fine, nulla lo è. Significa sminuire il reato vero e proprio, che è il compimento dell’atto stesso. Questageneralizzazioneha portato a una posizione per le vittime (spesso donne) che si vedono trattate come adescatrice di uomini violenti, nei loro comportamenti, nelle abitudini e nel carattere. Spessoscreditate e non credute. Per questo è importante che non si perda ilsignificato profondodel reato di violenza carnale e che lo si persegua quando accade, tenendo chiaro in mente che la violenza sessuale è un atto perpetrato abusivamente da un soggetto e non considerabile un “surrogato” di altre azioni. Solo cosi si potrannoperseguire i colpevolie non far diventare le vittime delle persone consenzienti, ma senza un vero e proprio consenso.