Vuoi riparare da solo il tuo iPhone? Ripensaci

 

Cambiare la batteria dell’iPhone da soli? Dalla fine di aprile 2022 Apple ha implementato, negli Stati Uniti, ilSelf ServiceRepair, un modo per riparare i propri dispositivi con la mela stilizzata più famosa del mondo anchesenza l’aiuto dell’assistenza né la copertura della garanzia. Eppure, molti utenti hanno fatto notare che il servizio non conviene per numerosi motivi. Una premessa, però, è doverosa: si tratta di un grande momento per i sostenitori delfai-da-tee di coloro che, per anni, si sono opposti alle politiche diAppleche sopprimevanoil diritto allariparazione,con le relative accuse alla società di fare tutto il possibile perimpedire ai clienti di mettere mano ai propri dispositivi. Il fatto che ora venga permesso di acquistare parti originali dei prodotti, leggerei manuali autenticie noleggiare gli strumenti finora utilizzati esclusivamente dagli addetti Apple, èun passo avantiper l’azienda e per i suoi clienti. Ma torniamo alle problematiche che questo comporta. Uno: per riparare qualcosa non basta il manuale di riparazione, che è comunque un’opzione disponibile, oltre alle singole componenti come la batteria. Meglio ilkit aggiusta-tuttoper intervenire su schermi rotti, batterie non funzionanti e fotocamere rigate o inefficienti. Il problema è chepesa più di 30 kg. Lo ha raccontato sul sito di informazioneThe Vergeil giornalistaSean Hollister: «Mi aspettavo che Apple mi avrebbe inviato una piccola scatola di cacciaviti,spudger(uno strumento utilizzato per separare i componenti in plastica a pressione senza causare danni durante la separazione,ndr) e pinze: possiedo uniPhone mini, dopotutto. Invece ho trovato due enormi valigie Pelican – 35 kg di strumenti – sulla mia veranda. Non riuscivo a crederci, considerando cheAppleavrebbe pagato per la loro spedizione». Due, Apple ti consente di noleggiare un intero dispositivo di riscaldamento di livello industriale che sembra un verostrumento da laboratorio, con un bel pulsante di sicurezza rosso da ruotare per l’arresto di emergenza e un braccio di sollevamento meccanico con punta a ventosa. Affascinante, machi siamo noi per usarlo senza fare danni?Il marchingegno serve a risucchiare lo schermo dalla parte superiore, come qualcuno avrà visto fare dagli addetti nei vari Apple Store. Hollister racconta di aver infilatoil telefono«in una “tasca riscaldante” di dimensioni perfette che fissa un anello di rame intorno all’iPhone perdistribuire uniformemente il caloree sciogliere il sigillo attorno allo schermo, per poi ruotare un quadrante e sollevare il braccio che separa lo schermo dell’iPhone dal suo corpo». Non tutto è andato liscio, però: «La macchina di riscaldamento ha generato uncodice di errorea metà del mio primo tentativo e il manuale di Apple non ha spiegato cosa fare se ciò accade dopo aver bloccato il telefono all’interno. Quindi ho finito per riscaldarlo due volte di seguito». E a quel punto lo schermo non si era ancora separato dal resto: ilmanuale di istruzioniconsigliava di utilizzare una manopola nascosta per esercitare più pressione sulla ventosa, ma «ho iniziato a impazzire quando ho visto quello che sembrava un ragno incrinato sulloschermo(si è poi scoperto che erano solo residui di ventosa)». La cronaca di Hollister continua tra taglierini e viti troppo minuscoli, irrimediabile caduta di vari pezzi di assemblaggio, colla sparsa sullo schermo e sul retro dell’iPhone e altridisagi tecnologici: «Presumibilmente soloper rendere più difficile la riparazione, Apple richiede tre diverse punte di cacciavite solo per rimuovere lo schermo e nessuna di loro è magnetizzata per evitare che scivolino». Un’esperienza che, però, mette il cliente nei panni di un piccolo chirurgo un po’ muratore e un po’ elettricista: «Affettare il mio telefono è stato un brivido. Ma gran parte di quella sensazione derivava dal non sapere se il mio telefono sarebbe sopravvissuto a un intervento a cuore aperto, strumenti di Apple o meno». Il terzo motivo è che non tutti gli strumenti utili vengono inclusi nei 35 kg, come per esempio ilbarattolo di sabbiautile nel caso in cui la batteria si incendi. Il quarto, invece, è puramente economico:69$per una nuova batteria– lo stesso prezzo che l’Apple Store addebita per sostituirla in negozio fuori garanzia -,49 $ per noleggiaregli strumenti per una settimana, ma soprattutto «una trattenuta sulla carta di credito di$ 1.200per iltoolkit, che avrei perso se gli strumenti non fossero stati restituiti entro sette giorni dalla consegna». Sembrerebbe tutto tranne che un servizio di assistenza, «il modo perfetto per far sembrare che l’azienda supporti lepolitiche di diritto alla riparazionesenza incoraggiarle affatto», spaventando i consumatori con prezzi elevati, complessità e rischio di perdere un migliaio di dollari. Un’offerta che non puoinonrifiutare.