Londra dice no alla Sphere a causa dell’inquinamento luminoso

 

Londranon vuole laSphereche ospita la musica live e che aLas Vegasè già realtà, con la sua superficie che fa da super cartellone pubblicitario. Il motivo è l’inquinamento luminoso. Così gli uffici del sindacoSadiq Khanhanno respinto la richiesta di costruzione presentata dallaMadison Square Garden Entertainment(Msg). Si tratta di una struttura con un’altezza di 90 metri e una capienza di 21.500 persone, che sarebbe nata vicino all’Olympic Park nel quartiere orientale diStratford. La sua particolarità sta proprio nel fatto che, oltre ad avere una forma completamente sferica, è come unmanifesto digitale gigantesco, cangiante e soprattutto abbagliante: pare che sul tavolo ci fosse l’autorizzazione a trasmettere spot per ben 25 anni. A preoccupare il primo cittadino della City è propriol’illuminazione dell’edificio, che sarebbe rimasta accesa in tutta la sua forza anche di notte, un impatto definito come inaccettabile dalmayorrispetto alle esigenze dei cittadini. IlGuardianricorda però che nel 2018, quando il progetto era stato annunciato,la posizione di Khansuonava diversa: «È fantastico dare il benvenuto a un altro locale di livello mondiale nella capitale, per confermare lo status di Londra come potenza musicale e per dare ulteriore impulso alla fiorente economia notturna della nostra città», aveva detto. Poi però è arrivato il rapporto dettagliato dell’amministrazione, che sottolinea comel’intensità dell’illuminazione esternadella struttura «causerebbe una significativa intrusione di luci con conseguenti danni significativi alla prospettiva delle proprietà vicine, danni alla salute umana e danni significativi ai servizi generali di cui godono i residenti nelle proprie case». I disagi colpirebbero più di 60 abitazioni e quasi 180 stanze riservate a studenti. Inoltrela forma dell’edificioè stata descritta come ingombrante, incoerente rispetto al contesto e impattante sul piano dellasostenibilità: avrebbe nelle vicinanze alcuni palazzi storici e consumerebbe certamentegrosse quantità di energia. Negli ultimi tempi, nonostante le critiche e il confronto a distanza con il primo ministro Sunak,Sadiq Khanha impresso un’accelerata al suo piano ambientale, a esempiotrasformando Londra in una grande Ztl in nome dall’aria pulita. Dalla fine di agosto, 13 milioni di auto inquinanti devono pagare dazio per circolare nellacity, mentre l’area dei pedaggi si è allargata arrivando a riguardare 9 milioni di abitanti. IntantoLas Vegas, nel Nevada, vive un’altra storia. La suaSphere, inaugurata a settembre con una performance degli U2, è vissuta dalla città come una sorta di scultura vivente, sempre pronta a stupire. In poche settimane questaenorme sferaha già assunto le sembianze, i colori e specialmente le luci di tutto ciò che può essere rotondo: unemoticon, un enormeocchioper il Giorno dell’Indipendenza del 4 luglio, unpallone da basketin concomitanza con l’Nba, fino alcasco da Formula 1in occasione del Gran Premio. Seppure delusi dal no dellacity, tra l’altro apparentemente in assenza di una netta opposizione da parte dei cittadini nei confronti della novità architettonica, i promoter della struttura sono già sul campo per accordarsi con altricentri urbaniinteressati ad accoglierel’installazionedi questa creatura, a partire da Hanan in Corea del Sud.