Il clima impatta anche sulle nostre scuole
Secondo uno studio presentato a gennaio dall’Ufficio per la responsabilità del governo degliStati Uniti,oltre il50% degli edifici scolastici pubbliciè situato in regioni che hanno subìtogravi disastri ambientalidal 2017 al 2019, strutture che complessivamente ospitano circa2/3 degli studenti di tutto il Paese. Come riporta ilWashington Post, se a Ovest i plessi devono fronteggiare il rischioincendi, negli Stati del Sud c’è il costante pericolo diinondazioni, per lo straripamento di laghi o fiumi dovuto all’aumento delle precipitazioni. La mancanza di investimenti e di progetti necessari a contenere i danni degli eventi climatici estremi ha portato alla chiusura delle strutture, conricadute sulla vita dei bambini,sia rispetto al rendimento scolastico, sia rispetto alla salute mentale. Guardando alla situazione italiana,dal 2010 al 2022, si sono scatenati1212 eventi climatici estremi,133 solo nel 2021. Picchi di caldonella stagione estiva, – lo scorso 11 agosto a Siracusa si è registrato il record europeo di 48, 8 gradi centigradi – piogge,grandinate intense e trombe d’ariasi stanno facendo sempre più frequenti sul territorio nazionale. L’istantanea che offre il rapporto annuale dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente- realizzato con il contributo del Gruppo Unipol e con la collaborazione scientifica di Enel Foundation –preoccupa gli esperti. Gli episodi più rilevanti sono avvenuti in654 comuni,oltre 100 in più rispetto all’anno scorso: sullamappa del rischio climatico, sono inoltre registrati529 allagamenti da piogge intense, 437 casi di stop alle attivitàsvolte in determinate infrastrutture pubbliche a causa di eventi climatici,oltre 300 trombe d’ariache hanno causato danni agli edifici,142 esondazioni fluviali, 48 casi di danni per prolungati periodi di siccità e 18 episodi che hanno danneggiato il patrimonio storico-artistico della Penisola. L’impatto economico diretto prodotto dalla crisi climatica sulle infrastrutture lieviterà fino a circa5 miliardi di euro all’anno entro il 2050: è un aumento di circa 12 volte rispetto a oggi. Il rapporto“Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità”– elaborato da una commissione parlamentare istituita nell’aprile 2021 dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini – mette in evidenzai vantaggi in termini di investimenti e di danni ambientali. Un eurospeso nel rafforzamento delle infrastruttureproduce benefici complessivi pari quasi a cinque euro nel 2050, e importanti ricadute sul benessere e la salute dei cittadini e la riduzione delle diseguaglianze. Tra le infrastrutture considerate, si contano ovviamente anche quelle scolastiche. In base alle stime delrapporto “Ecosistema Scuola” di Legambiente, quasiun edificio su 2 non dispone ancora del certificato di collaudo statico (46,8%)- un documento necessario per le costruzioni in cemento armato dal 1971 -quello di agibilità (49,9%)(che garantisce la sicurezza, la salubrità e l’igiene di un edificio) ela prevenzione incendi (43,9%). La situazione complessiva sta lentamente migliorando,ma per ora il divario tra le diverse aree del Paese resta notevole. Se al Nord, il 60% delle scuole dispone di tutte e tre le certificazioni, al Sud quelle con l’agibilità sono solo il 29,2%, mentre nelle Isole solo una scuola su 3 è in regola con la certificazione di prevenzione incendi. Come conseguenza deldecreto Milleproroghe, slitta dal31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022il termine per completare l’adeguamento allanormativa antincendionegli edifici scolastici e nei locali adibiti a scuola. I risultatisono miglioriper quanto riguarda gli accorgimentiper il superamento delle barriere architettoniche, ossia tutti quegli elementi (per esempio scale o passaggi stretti) che rappresentano un ostacolo in caso di persone con mobilità ridotta: si tratta di interventi fondamentali anche e soprattutto in caso di evacuazione dell’edificio. Le scuole a norma in questo senso costituiscono l’87,8%. Aumentanole indagini diagnostiche dei solaianche se non in misura sufficiente, nel 30,4% delle scuole. Si tratta di esami di fondamentale importanza per prevenire qualsiasi crollo o cedimento delle strutture, che purtroppo sonoil principale motivo di incidentee di pericolo per la vita di studenti, docenti e personale scolastico. Ai controlli hanno fatto seguito interventi di messa in sicurezza dei solai solo nell’11,4% dei casi. Sul fronte della manutenzione straordinaria – tutti quegli interventi che comprendono il consolidamento o la ricostruzione di scale, solai, pareti divisorie, rampe – gli edifici in cui si è intervenutinegli ultimi 5 anni sono il 57,7%, spesso non soddisfacendo pienamente le necessità effettive, visto che nel 41% dei casi occorreva agire in fretta.