Riecco il sovranismo
Sembra proprio che la sinistra e i liberali europei abbiano confuso – non è la prima volta – le loro speranze con la realtà.Troppo presto si era celebrata la fine dei movimenti nazionalisti e sovranisti,sulla spinta della vittoria di Pedro Sanchez in Spagna nel 2019, della sconfitta di Donald Trump nel 2020, dell’accordo di grande coalizione in Europa che aveva portato il Movimento 5 Stelle a dare il via libera aUrsula Von Der Leyencome presidente della Commissione Europea. Infine, altro segno che ha fatto intravedere il grande cambiamento in arrivo,la Lega che entra in un Governo guidato daMario Draghi,l’uomo che per idee, aspirazioni, caratteristiche personali e di carriera rappresenta quanto di più lontano da quello che fino a quel momento aveva rappresentato il partito di Matteo Salvini: antisistema, contro l’Euro e l’Europa, tendenzialmente putiniano, con un’idea del mondo e della globalizzazione tendente alle chiusure, più che alle aperture. Il trionfo socialista in Portogallo a gennaio come ciliegina sulla torta. Speranze, appunto, deluse in pochi giorni da treeventi elettoraliin grado di scuotere un’Europa già spaventata dalla guerra: la vittoria del fautoredella democrazia illiberaleViktor Orbànin Ungheria, la rielezione delfilorusso Aleksander Vuciccome presidente serbo e, da ultimo,l’ascesa diMarine Le Penin Francia, che se non vincerà al secondo turno potrebbe comunque andarci vicina, stando ai sondaggi. Senza contare cheDonald Trumpsta pensando di tornare in campo per le prossime presidenziali americane e che in Italia, al momento, il blocco che può contare almeno su 35-37% dei consensi, sommandoGiorgia MelonieMatteo Salvini, al netto delle divergenze personali e di bassa politica italiana. Ne volete ancora?Jair Bolsonaroresta saldamente alla guida del Brasile, a governare un miliardo e 400 milioni diindianic’èNerendra Modi, nazionalistae fautore di una via indiana al sovranismo, mentre il premier britannicoBoris Johnson, l’uomo che più di tutti ha voluto la Brexit, sta schivando gli scandali sulle feste proibite in periodo di lockdown e pare rinsaldato grazie alla centralità acquisita con la guerra in Ucraina. Che Le Pen vinca o no al secondo turno, fatto cheaprirebbe scenari inediti in Europa e nel mondo, la notizia della morte del sovranismo – per dirla con Mark Twain – ci pare un’esagerazione.