Malagrotta diventerà come il Central Park?

Malagrotta diventerà come il Central Park?

 

Roma si prepara a compiere un altro passo importantissimo:l’ex megadiscarica di Malagrotta, considerata la più grande d’Europa e chiusa nel lontano 2013, sarà adesso bonificata. Dopo anni di discussioni, gare d’appalto e pianificazioni, finalmente si passa dalle parole ai fatti, e si avvierà il processo di trasformazione di questo terreno, simbolo di disordine ambientale. Ad annunciare l’avvio dei lavori sono stati il commissario unico per la bonifica delle discariche abusive, il generaleGiuseppe Vadalà, insieme al subcommissario tenente colonnelloAldo Papottodurante una conferenza stampa tenutasi proprio sul sito di Malagrotta, alla quale hanno preso parte figure di rilievo del panorama politico e amministrativo e ambientale. Tra i presenti, infatti, anche il sindaco di RomaRoberto Gualtierie il presidente della Regione LazioFrancesco Rocca. I lavori, che partiranno a luglio, dureranno 36 mesi, durante i quali sono previsti interventi cruciali come la copertura impermeabili (nota anche comecapping), l’installazione di impianti per la captazione del biogas e il trattamento del percolato, nonché la realizzazione di una cinturazione contenitiva esterna. Il sindaco Gualtieri, che ha espresso il suo impegno e il suo sostegno per questo ambiziosissimo progetto, ha sottolineatola visione a lungo termine per l’area di Malagrotta, auspicando che possa trasformarsi in un parco aperto e accessibile a tutti, un po’ come è successo con il Central Park di New York, che un tempo era anch’esso una discarica. Ma è importante procedere con cautela: la chiusura completa della discarica è prioritaria, e soltanto successivamente si potrà avviare una bonifica più ampia per l’intera Valle Galeria. «Bisogna fare le cose con ordine. Finché la discarica non è chiusa perché ancora esonda percolato non si fa la bonifica. Da qui al 2027 dobbiamo prima fare questo lavoro qui», ha dichiarato durante la conferenza stampa. Il presidente Rocca ha invece posto l’accento sulle responsabilità delle amministrazioni precedenti riguardo a Malagrotta, definendola un simbolo di fallimento e umiliazione per la pubblica amministrazione. Ma ora questo progetto di bonifica rappresenta anche un’opportunità per riscattare gli errori del passato e costruire un futuro più sostenibile per la città e l’intera regione: «Questo è un momento storico e qui come Regione storicamente ci si devono mettere ceneri sulla testa, perché questo luogo rappresenta il simbolo di un fallimento storico delle amministrazioni regionali che mi hanno preceduto e di piani rifiuti che hanno portato all’umiliazione peggiore per una pubblica amministrazione, che è il commissariamento della Regione che la precedente amministrazione Zingaretti ha subito», ha dichiarato. La bonifica di Malagrotta non rappresenta solo un intervento tecnico e ambientale, ma anche unsegno tangibile dell’impegno delle istituzioni e della comunità nel risolvere i problemi ambientali ereditati dal passato. Insomma, un importante passo avanti verso un ambiente più sano e un paesaggio urbano più vivibile per le generazioni future.