Ocse: solo il 9% della plastica viene riciclata

Ocse: solo il 9% della plastica viene riciclata

 

L’inquinamento daplasticanon si ferma. Il tema è stato oggetto di discussione anche alG7sull’ambiente, clima ed energiaconclusosi il 30 aprile scorso a Torino, dove i Paesi membri hanno concordato sulla necessità dellostop all’inquinamento da plasticaentro il 2040. Nel frattempo, un recente studio pubblicato suScienceha dimostrato che60 aziende– tra cuiAltria,Philip Morris International,Danone,Nestlé,PepsieCoca-Cola– sonoresponsabili della metà dell’inquinamento globale di plastica. Nello studio si ritiene che uno dei punti principali per combattere l’inquinamento da plastica sia quello di comprendereda dove proviene e da quali aziende viene maggiormente prodotta. Le industrie produttrici sono state individuate grazie al lavoro di volontari provenienti da tutto il mondo, che nel corso di 5 anni hanno raccolto più di un1 milione di oggetti di plastica in 84 Paesi diversi. Imballaggi di cibo, bibite e sigarette sono stati i prodotti trovati con maggior frequenza. La ricerca ha dimostrato come per ogni aumento percentuale dell’1% di plastica prodotta, vi sia un aumento percentuale dell’1% nell’inquinamento da plastica, come a dimostrare checontinuare a produrre plastica significa aumentare direttamente le percentuali di inquinamento. Tuttavia, molti ricercatori non sono d’accordo con questa stima, e la ritengono troppo semplicistica per un procedimento più complesso, che include molti altri Paesi non presi in esame dall’indagine. La ricerca ha individuato sul totale di oggetti raccolti un 50% di materiali di plastica senza marchio, ma alcune aziende note in tutto il mondo hanno registrato percentuali significative di prodotti in plastica ritrovati dai volontari.Coca-Colaera rintracciabile sull’11% del totale,Pepsiè stata registrata con il 5%,NestléeDanoneentrambe con il 3%, eAltriacon il 2%. Queste aziende da sole comprendevano il24% di produzione di plastica sul totaledi campioni raccolti. L’aziendaCoca-Colaha risposto alGuardian,promettendo di rendere i propri imballaggi riciclabili al 100% entro il 2025, per riuscire a utilizzare il50% di materiale riciclato entro il 2030. Nell’indagine viene accennato come la produzione di plastica sia raddoppiata nel corso degli anni: da 200 milioni di tonnellate nel 2000 si è passati a produrre 400 milioni di tonnellate nel 2019. IlWorld Population Reviewclassifica i Paesi maggiori produttori di rifiuti di plastica: in cima alla lista c’è laCina, con 37.6 milioni di tonnellate. SeguonoStati Uniti– 22.9 milioni di tonnellate – e infine l’India, produttrice di 7.4 milioni di tonnellate di rifiuti del materiale. La plastica rappresenta unpolimero potenzialmente pericoloso, perché a lungo andare può rilasciare sostanze chimiche tossiche nel terreno e nell’acqua, provocando la morte di animali che lo ingeriscono oppure ne muoiono strozzati. Per questo motivo, l’inquinamento da plastica negli oceani è un altro grande aspetto del problema. Un problema ancora irrisolto: gran parte della plastica prodotta non viene nemmeno riciclata.Secondol’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico,solo il 9% della plastica prodotta vienericiclata, con percentuali maggiori registrate proprio nei Paesi europei. Il 22% del restante materiale verrebbe mal gestito e nemmeno ritirato,il 50% sarebbe smaltito in discaricae infine il 19% verrebbe incenerito.