Aborto Usa: l’Arizona potrebbe reintrodurre una legge risalente alla Guerra Civile

Il divieto risale al 1864, quando l’Arizonaancora non era uno Stato e la Guerra civile americana era ancora in corso: consente l’aborto solo per salvare una paziente in pericolo di vita, non prevede eccezioni per stupro o incesto e punisce la pratica con una pena compresa tra i 2 e i 5 anni di carcere.La Corte Suprema dell’Arizona ha stabilito che quel divieto, oggi, è applicabileperché sono mancati interventi legislativi federali e statali in grado di impedire che la norma entrasse in vigore dopo ilribaltamento della sentenzaRoe v Wadedel 2022 che riconosceva il diritto di poter interrompere una gravidanza. Nonostante la sentenza di martedì, però, il massimo tribunale statale ha deciso di attendere pareri dagli altri tribunali dello Stato prima di far rientrare in vigore il divieto. L’aborto in Arizona, quindi,rimane legale fino alla 15° settimana di gravidanza, come prevede la legge (già restrittiva) varata due anni fa, subito dopo chela Corte Supremadegli Stati Uniti ha annullato il diritto all’aborto federale negli Usa. La legge del 1864, bloccata dalla sentenzaRoe v Wadedi quasi un secolo dopo, 1973, rischia di essere ripristinata perché nel giugno 2022 il procuratore generale dell’Arizona (e Repubblicano) Mark Brnovich ha convinto un giudice statale arevocare un’ingiunzione che impediva l’applicazione del divieto. Successivamente, la Corte d’Appello statale ha sospeso la legge e il procuratore generale Kris Mayes, Democratico, eletto dopo Brnovich, ha esortato la Corte Suprema dell’Arizona a confermare la decisione della Corte d’Appello. La sentenza di martedì è stata criticata, oltre che dal mondo progressista, anche da politici che in precedenza avevano sostenuto il divieto del 1864 o la fine diRoe v Wade. Matt Gress, per esempio, rappresentante Repubblicano dell’Arizona,ha dichiaratoche la decisione «non può reggere. Rifiuto categoricamente diriportare indietro l’orologio a un’epoca in cui la schiavitù era ancora legalee potevamo rinchiudere donne e medici a causa di un aborto». TJ Shope, un senatore dello Stato Repubblicano, ha definito «deludente» la sentenza della Corte Suprema dell’Arizona, e con lui anche la candidata Repubblicana al Senato Kari Lake, che ha invitato il legislatore statale a «trovare una soluzione immediata di buon senso che gli abitanti dell’Arizona possano sostenere». Ma nel 2022, quando caddeRoe v Wade, il Senato dell’Arizona controllato dai Repubblicani disse che il divieto del 1864 sarebbe tornato in vigore immediatamente. A pochi mesi dalle elezioni, pare che la strategia dei Repubblicani sul tema dell’aborto sia disembrare moderati per ottenere più voti. La vicepresidente Kamala Harris ha dichiarato che «l’Arizona ha semplicemente riportato indietro l’orologio a un’epoca in cui le donne non potevano votare e, per sua stessa ammissione,c’è una persona responsabile: Donald Trump». Harris si riferisce alle parole del tycoon in un video pubblicato sulla sua piattaformaTruth Social, dove si dice «orgogliosamente responsabile» del rovesciamento diRoe v Wade. Harris ha sottolineato che «l’allarme suona per ogni donna in America:se ne avesse l’opportunità, Donald Trumpfirmerebbe un divieto nazionale di aborto». In Arizona, nelle elezioni dimidterm2022, l’aborto era la questione che contava di più per scegliere chi votare per quasi un terzo degli elettori e delle elettrici, secondo gliexit poll. Il 40% si era detto “arrabbiato” per la decisione della Corte Suprema di porre fine al diritto federale all’aborto. Un divieto quasi totale potrebbe ridurre drasticamente gli aborti nello Stato, che oggi sono circa 1.100 al mesesecondolaSociety of Family Planning. Tuttavia,a novembre elettori ed elettrici dell’Arizona potrebbero doversiesprimere sul tema: i sostenitori del diritto all’aborto sostengono di avere abbastanza firme per proporre un quesito elettorale che chieda agli elettori di approvare un emendamento costituzionale chelo protegga.