Il retailer Marks & Spencer investe 1 milione di sterline per ridurre l’impronta di carbonio del latte fresco

Perché un rivenditore al dettaglio comeMarks & Spencerinveste sullemucche? Il retailer britannico fondato 140 anni fa che opera su scala internazionale, ha unPlan A Accelerator Fundcon cui punta all’azzeramento delle emissioni nette in tutte le sue operazioni e nell’intera catena entro il 2040. La società ha l’ambizione di affermarsi come il marchio più affidabile delRegno Unitoe non solo: il piano è stato lanciato nel 2007, quando la maggior parte delle aziende tradizionali non pensava ancora allasostenibilità. Solamente quest’anno ha annunciato di aver finanziato almenootto diverse iniziative. “La forza del marchio nelle partnership e nell’innovazione lo posiziona bene, per guidare grandi cambiamenti attraverso la collaborazione con fornitori e partner, riconoscendo che nessuno può raggiungere lo zero netto da solo”, dichiara la multinazionale. L’azienda quindi ha comunicato ieri di essere la prima a immettere sul mercato “un nuovo esclusivointegratore alimentare per mucche”, che riducel’impronta di carbonio del lattefresco certificato daRspca(Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), un alimento di cuiM&Ssi occupa da 25 anni, impegnandosi tra l’altro a pagare agli allevatori un prezzo equo per il loro prodotto. Con un investimento di 1 milione di sterline – quasi 1,2 milioni di euro -, l’intento è modificarela dieta dellemuccheal pascolo, al fine di ridurre la quantità dimetanoprodotto nello stomaco degli animali e rilasciato nell’atmosfera. L’integratore sarà un derivato da sali minerali e un sottoprodotto del mais fermentato. Lavorando insieme a 40 produttori, questa azione promette di rimuovere ogni anno 11.000 tonnellate diemissioni di gas serradall’atmosfera, riducendo dell’8,4%l’impronta di carbonio del latte fresco. Occorre considerare chegli animali da allevamentogenerano circa il 14% delle emissioni climatiche globali indotte dall’uomo. «Rivolgendo la nostra ossessione per l’innovazione versoil cambiamento climaticoe attingendo allo spirito imprenditoriale dei nostri fornitori, possiamo mettere il turbo alla nostra spinta a diventare un’aziendaNet Zeroin tutte le nostre operazioni e nell’intera catena di approvvigionamento entro il 2040. Sono entusiasta della grande differenza che questi piccoli cambiamenti potrebbero fare per alcune delle sfide climatiche più difficili che dobbiamo affrontare», ha commentato l’amministratore delegatoStuart Machin. Nel frattempo uno dei primi progetti sostenuti dal piano è stata “una sperimentazione unica nel suo genere”: è stato chiesto ai clienti di donare aOxfami loro vestiti, soprattutto quando non più indossabili. Questi ultimi saranno puliti per supportare una modalità diricicloin cuile fibrevengono riutilizzate e trasformate in nuovo materiale, evitando che vadano in discarica e alimentandoun’economia della moda più circolare. Infine l’azienda userà i dati forniti dall’intelligenza artificiale per ottimizzareriscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’ariain negozio, limitandoil consumo energetico. Testato in sei punti vendita, l’obiettivo è abbassare i relativi costi fino al 30%. Una volta implementato in tutta la struttura complessiva diM&S, questa iniziativa potrebbe far risparmiare circa 2.000 tonnellate di carbonio e circa 3 milioni di sterline all’anno.