Intersessualità: approvata la prima risoluzione Onu

Intersessualità: approvata la prima risoluzione Onu

 

Con 24 voti a favore, 23 astenuti e nessun contrario, il Consiglio per i diritti umani delleNazioni Uniteha approvato unarisoluzionestorica, la prima in assoluto percombattere specificamente la discriminazione, la violenza e le pratiche dannose contro le persone intersessuali. “Intersessuale” ointersexualè un aggettivo utilizzato per descrivere una persona conuna o più caratteristiche sessuali innate, inclusi i genitali, gli organi riproduttivi interni e i cromosomi, cheesulano dalle concezioni tradizionali dei corpi maschili o femminili. Si stima che le persone intersessuali siano tra lo 0,5% e l’1,7 % della popolazione, ma il numero potrebbe essere sottostimato e, secondo la biologa Anne Fausto-Sterling, la percentuale reale dovrebbe aggirarsi attorno al 4%. Parliamo dioltre 300 milioni di persone. Alle persone intersessualiviene assegnato un sesso alla nascita,maschio o femmina. Una decisione effettuata da operatori sanitari e genitori che potrebbe perònon corrispondere all’identità di generedel bambino o della bambina. Non solo: se il sesso del neonato è difficile da assegnare, talvoltai genitali vengono resi “conformi” o “normalizzati” attraverso operazioni chirurgichee trattamenti ormonali. Si tratta di azioniirreversibiliche possono avere ripercussioni fisiche (genitali sfregiati e non funzionali, sterilità, dolore cronico, perdita importante o totale di sensibilità genitale, incontinenza urinaria e/o fecale e scompensi ormonali) e psicologiche profonde. Il Consiglio ha espresso“grave preoccupazione per la violenza e le pratiche dannose di cui soffrono le persone con variazioni innatenelle caratteristiche sessuali, compresi i bambini, riscontrate in tutte le regioni del mondo, compresi interventi non necessari dal punto di vista medico o rinviabili, che possono essere irreversibili, con rispetto alle caratteristiche sessuali, eseguite senza il pieno, libero e informato consenso della persona interessate e, nel caso dibambini, senza rispettare le disposizioni della Convenzione sui diritti del bambino”. Per questo, ha richiesto all’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani di preparare un rapporto (che sarà discusso al Consiglio per i diritti umani a settembre 2025) su leggi e politiche discriminatorie, atti di violenza e pratiche dannose che colpiscono le persone intersessuali in tutto il mondo, le loro cause e, al contrario, lebest practices.In occasione del della sua 60° edizione, il Consiglio convocherà anche una tavola rotonda aperta aperta a organismi statali, istituzioni, professionisti e società civile. Soprattutto, però, ha incoraggiatoStati, autorità e organizzazioni sia a livello nazionale che internazionale a “intensificare gli sforzi volti a combattere la discriminazione, la violenza e le pratiche dannosecontro le persone con variazioni innate nelle caratteristiche sessuali e affrontarne le cause profonde, qualistereotipi, diffusione di idee sbagliate e informazioni inesatte, stigma e tabù e lavorare per realizzare il godimento del più alto livello raggiungibile di salute mentale e fisica per le persone con variazioni innate nelle caratteristiche sessuali”. L’integrità corporea dellepersone intersesessuali, spiegava a maggio rapportoRainbow Map 2023diIlga Europe, è una tendenza in aumento in Europa. La Grecia ha adottato il divieto di interventi medici non vitali sui bambini, compreso il divieto di mutilazione genitale intersessuale, e più in generale c’è stato un movimento positivo verso il riconoscimento della questione a livello istituzionale in Europa. Non nel nostro Paese, però: per questo l’Ilgaaveva indicato tra lestrategie per migliorare la situazione giuridica e politica dellepersone Lgbtq+proibire gli interventi medici sui minori intersessuali quando l’intervento non ha necessità mediche e può essere evitato o rinviato fino a quando la persona non può fornire il consenso informato.