Siccità: l’India ha sete e teme le ondate di calore estive

Siccità: l’India ha sete e teme le ondate di calore estive

 

L’Indiaha sete.Le disponibilità diacqua potabilenei principali bacini del Paese nel mese di marzo hanno toccato ilivelli più bassidegli ultimi 5 anni. I dati del Governo indicano una preoccupante, possibile, ulteriore riduzione delladisponibilità idrica ed elettricain vista della prossimaestate. In occasione dellaGiornata mondiale dell’acqua,oggi, 22 marzo,il Dipartimento meteorologico indiano(Imd)ha avvertito la popolazione: la bella stagione quest’anno sarà ancorapiù calda e secca. Nel dettaglio,150 bacini idriciforniscono acqua potabile per le persone e per l’irrigazione. Non solo: rappresentanola principale fonte di energia idroelettrica nazionale;ma secondo le informazioni in possesso del Governo federale, sono stati riempiti solo fino al 40% della capacità rispetto alla scorsa settimana. La situazione apparecriticain diverse aree, tra cui la cosiddetta“Silicon Valley” indianadiBangalore,sede di aziende come Google, dove l’approvvigionamento di acqua è stato ridotto e i residenti sono stati invitati sia afare meno doccesia a utilizzareposate usa e getta. Questa città strategica fa parte di un’altra regione in grosse difficoltà: lo Stato meridionale delKarnataka, dove ilserbatoio principale è sceso fino al 16%della capacità, sta affrontando la peggioresiccitàda oltre 4 decenni. Inoltre in altri Stati industrializzati comeilMaharashtra,l’Andhra Pradesh,l’Uttar PradesheilPunjabi livelli di acqua sono al di sotto delle medie degli ultimi 10 anni. Nel complesso in queste settimanele riserve idriche hanno raggiunto le soglie minime dal 2019,quando la capacità dei bacini è scesa al 35% e ha visto le città del sud come Chennai restare senzaacqua. Tra i vari allarmi, poi, c’è quello relativo alleondate di caldo estremoche di solito, in aprile e maggio, colpiscono i centri urbani centrali e meridionali e che in questa situazione potrebbero aggravare l’emergenza. Normalmentele risorse idriche dell’Indiavengonoreintegrate solo intorno a giugnoattraverso lepiogge pre-monsoniche e monsoniche,anche se l’anno scorso quest’ultime sono state le più “leggere” dal 2018 (compliceEl Niñoche ha reso l’agosto del 2023 il più secco da più di un secolo), contribuendo tra l’altro alla crisi idrica. Il coordinatore della Coalizione per la sicurezza idrica Sandeep Anirudhan,riportaReuters, ha lanciato un allarme di un certo peso: «A lungo termine, c’è il rischio di guerre per l’acqua se i Governi non agiscono ora». In un momento così difficile, il tema dellaproduzione idroelettrica dell’Indiapassa in secondo piano anche agli occhi e nelle intenzioni del Governo ma, naturalmente, non è secondario “in assoluto” visto che in 10 mesi (a partire dall’aprile del 2023) si è registrato un calo del 17%, nonostante la forte domanda di elettricità. In generale, la produzione dienergia idroelettrica in Asiaè crollata a un ritmopiù veloce negli ultimi decenni,a causa dei forti cali rilevati inCinae proprio inIndia.