Media Freedom Act: arriva l’ok dell’Ue

Con 464 voti favorevoli, 92 contrari e 65 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato l’European Media Freedom Act, una nuova legge sullalibertà dei mediain tutta l’Unione Europea:i 27 Stati membri saranno obbligati a proteggere l’indipendenza dei mediae sarà vietata ogni forma di intervento nelle decisioni editoriali. La legge vieta anche alle autorità di esercitare pressioni su giornalisti ed editori affinché rivelino le loro fonti, “anche mediante detenzione, sanzioni, perquisizioni negli uffici o installazione di software di sorveglianza intrusiva sui loro dispositivi elettronici”, spiega Strasburgo. La bozza del testo era stataintrodottadalla Commissione europea nel 2022, in risposta allacrisi della libertà dei media e del pluralismoin alcuni Paesi dell’Ue, comePolonia e Ungheria, ma anche perchéspyware comePegasusePredator, tipi di software per raccogliere informazioni sull’attività online degli utenti senza il loro consenso,venivano utilizzati per prendere di mirai giornalisti.Gli eurodeputati dell’estrema destra hanno votato contro la legge, mentre i rappresentanti italiani di Fdi e Lega si sono astenuti. La nuova leggevieta alle autorità di costringere i giornalisti e gli editori a rivelare le loro fonti, anche attraverso la detenzione, la sorveglianza e le incursioni in ufficio. A proposito di spyware, il Parlamento di Strasburgo ha aggiunto garanzie per consentirne l’uso, analizzando caso per caso e previa autorizzazione di un’autorità giudiziaria che indaga su crimini gravi punibili con una pena detentiva. I soggetti avranno il diritto di essere informati dopo l’avvenuta sorveglianza e potranno impugnarla in tribunale. L’European Media Freedom Actaffronta ancheil tema della trasparenza: “per evitare che i media pubblici vengano utilizzati per scopi politici,i loro direttori e membri del consigliodovrebbero essere selezionati attraverso procedure trasparenti e non discriminatorie per mandati sufficientemente lunghi – spiega il testo – Non sarà possibile licenziarli prima della scadenza del contratto, a meno che non soddisfino più i criteri professionali”.Le procedure dei finanziamenti, inoltre, dovranno essere “trasparenti e obiettive”. Tutti i media, indipendentemente dalle dimensioni, dovranno “pubblicare in un database nazionale leinformazioni sui loro proprietari, incluso se sono direttamente o indirettamente di proprietà dello Stato” per consentire al pubblico di sapere chi li controlla e quali interessi possono influenzare la cronaca. I media dovranno anche “riferire sui fondi ricevuti dalla pubblicità statale e sul sostegno finanziario dello Stato, anche da Paesi non appartenenti all’Ue”. I fondi pubblici dovranno essere assegnati secondo “criteri pubblici, proporzionati e non discriminatori”. Anche le informazioni sulle spese pubblicitarie statali dovranno essere pubbliche, compreso l’importo totale annuo e l’importo per punto vendita. L’EuropeanMedia Freedom Actinclude anche una parte relativa allepiattaforme social: un meccanismoimpediràa realtà come Facebook, X, o Instagramdi limitare o cancellare arbitrariamente i contenuti dei mediaindipendenti, che dovranno essere distinti dalle fonti non indipendenti. “I media saranno avvisati quando la piattaforma intende cancellare o limitare i loro contenuti e avranno 24 ore per rispondere. Solo dopo la risposta (o in assenza di essa) la piattaforma potrà cancellare o limitare il contenuto se non è ancora conforme alle sue condizioni”. I media potranno rivolgersi a un organo di risoluzione extragiudiziale delle controversie e chiedere un parere al Comitato europeo per i servizi di media (un nuovo comitato Ue di regolatori nazionali che sarà istituito dall’European Media Freedom Act). La deputata che ha guidato la legge in parlamento, la tedescaSabine Verheyen, ha parlato delle «minacce alla libertà dei media in Ungheria» e ha fatto riferimento all’omicidio diDaphne Caruana Galizia, una giornalista uccisa il 16 ottobre 2017 mentre indagava sulla corruzione del Governo laburista di Joseph Muscàt: l’auto su cui viaggiava, imbottita di tritolo, saltò in aria a Malta. L’allora primo ministro fu costretto a dimettersi dopo le proteste anti-governative di massa scoppiate dopo la morte della giornalista. «Lalibertà di stampaè minacciata in tutto il mondo, anche in Europa -ha dichiarato durante il dibattito a Strasburgo la deputata Verheyen – L’omicidio a Malta, le minacce alla libertà di stampa in Ungheria e molti altri esempi lo dimostrano chiaramente. L’European Media Freedom Actè la nostra risposta a questa minaccia e una pietra miliare nella legislazione europea, valorizzando e tutelando il doppio ruolo dei media come imprese e come guardiani della democrazia». L’OngReporters Sans Frontières, che promuove e difende la libertà di informazione e la libertà di stampa in tutto il mondo,ha definitola nuova legge europea “senza precedenti”, sottolineando che “consacra laJournalism Trust Initiativecome punto di riferimento per identificare i media, che saranno protetti dalla moderazione arbitraria e dalla cancellazione dei contenuti da parte delle principali piattaforme online”. LaJtiè uno standard internazionaleper promuovere il giornalismo “affidabile”ed è stato sviluppato da un comitato di 130 esperti tra cui giornalisti, istituzioni, organismi di regolamentazione, editori e attori delle nuove tecnologie sotto l’egida del Comitato Europeo di Standardizzazione.