India: la nuova legge che limita l’accesso alla cittadinanza ai musulmani

InIndiasono scoppiate alcuneprotesteper l’attuazione di una controversa legge sullacittadinanzain vista delle elezioni nazionali che inizieranno il 21 marzo. IlCitizenship Amendment Actè stato approvato nel 2019 e lunedì 11 marzo il Governo indianoha decisodi attuarlo introducendo per la prima volta nel Paese comecriterio di accesso alla cittadinanzaquello dellareligione, che secondo i criticidiscrimina le persone di fede musulmana. La leggeaccelera le richieste di cittadinanza indiana di indù, parsi, sikh, buddisti, giainisti e cristianifuggiti in India dalle persecuzioni religiose in Afghanistan, Bangladesh e Pakistan, rendendoli idonei a compiere la loro richiesta per i documenti a 5 anni dal loro arrivo nel Paese. Prima della sua applicazione,la religione non rappresentava un fattore determinanteper permettere ai migranti di ottenere unpassaportoindiano e tutti coloro che lo richiedevano dovevano attendere 11 anni prima di avviare le pratiche. IlCitizenship Amendment Actnon include i profughi musulmani in cerca di asilo che, per richiedere la cittadinanza, resteranno vincolati alla legislazione precedente. Dopo l’annuncio del presidente Narendra Modi,Amnesty International Indiaha detto che lalegge viola i valori costituzionali di uguaglianza e “legittima la discriminazione basata sulla religione”. Già nel 2019Human Rights Watchaveva dichiarato chela legge è discriminatoria nei confronti deimusulmani.Quell’anno, dopo l’adozione della legge da parte del parlamento indiano, all’intervento della polizia che si era scontrata con gli studenti in protesta nei campus universitari erano seguiti decine di arresti e 6 morti. Secondo alcuni gruppi per i diritti umani, sotto il Governo odiernol’islamofobia in India è in aumento. Nel 2023, il centro di ricercaIndia Hate Labha documentatouna media di 2 eventi di incitamento all’odio nei confronti dei musulmani al giorno in tutto il Paese. Il 75% di essi si è verificato negli Stati federali governati dal partito del premier Modi (ci sono stati anche morti e feriti). Ora che la legge è entrata in vigore, nello Stato meridionale del Kerala, guidato dal partito comunista indiano di opposizione rispetto al Partito popolare al Governo, il primo ministro Pinarayi Vijayan ha indetto proteste a livello statale: «Questa legge ha lo scopo di dividere la gente e minare i principi fondamentali della Costituzione», ha detto, aggiungendo che ilCitizenship Amendment Actnon sarà attuato nel suo Stato.