Quali sono le città che connettono di più gli spazi verdi?

Quali sono le città che connettono di più gli spazi verdi?

 

Aumentando il grado di interconnessione tra le propriearee verdi, le città potrebbero ottenere sensibili miglioramenti, vedere accrescerelabiodiversitàurbana e contrastare in maniera efficacei cambiamenti climatici. Alcuni grandi centri del mondo riescono in questa impresa quasi miracolosa: nel dettaglio le più virtuose sonoStoccardain Germania,Vilniusin LituaniaeCaracasnel Venezuela. In particolareStoccardapossiede un “potenziale naturale” disponibile, pari al 35%, e un grado di connessione del 38%.Vilnius, invece,vanta la quota maggiore di verde, corrispondente al 39% del territorio, mentre le interconnessioni raggiungono la quota del 30%, un ambito quest’ultimo in cui trionfaCaracascon il 42% delle aree verdi connesse. A stabilire il singolare podio è ilBiodiversity alert, il nuovo indicatore che abbina proprio il “potenziale naturale” delle città alla loro capacità di interconnessione tra le aree verdi: le prime tre suddette campionesse, a esempio, hanno collezionato 36 punti su 100, a pari merito. I fanalini di coda della speciale classifica sono inveceLimain Perù,Dubainegli Emirati Arabi Uniti eRiadnell’Arabia Saudita, tutte con appena un punto. A sviluppare questo indicatore è stataHusqvarna, che produce attrezzature e prodotti tecnologici ad alte prestazioni per la cura di boschi, parchi e giardini. La fonte di tutte le informazioni è la piattaforma webHugsi-Husqvarna Urban Green Space Index-, che da ormai cinque anni analizza le prestazioni di 279 città distribuite in 61 Paesi del globo. All’indagine contribuiscono inoltrele immagini satellitaria disposizione e naturalmentel’intelligenza artificiale, strumenti che consentono di mettere a fuoco gli spazi verdi urbani, le zone da tutelare e quelle da alimentare. Così dai dati raccolti emerge dunque che la media mondiale è di 22 punti su 100: in tale contestol’Europa, con 27 punti, si comporta molto meglio rispetto all’America Latinache ne mette a segno 14 e anche agliStati Unitie all’Asia, fermi a 11. Osservandol’Italia, si scopre cheRomaconta 19 punti: la Città Eterna ha un 27% di potenziale naturale e un 3% di connettività.Milanoha invece 14 punti, con aree verdi al 20% e un’interconnessione ferma a un misero 1%.Veneziainfine ha 13 punti, con un potenziale del 14% e un discreto livello di connettività, al 10%. Nel complesso, il Belpaese dovrebbe fare molto meglio. IlBiodiversity alertpotrebbe rivelarsi molto utile anche nel nuovo contesto in cui interverrà laNature Restoration Lawappena approvata dalParlamento Europeo: la legge Ue infatti coinvolgerà negli sforzi per il ripristino della naturale città, protagoniste della generazione della maggior parte delle emissioni inquinanti globali totali. Il panorama fotografato dalla ricerca serve soprattutto a capire quanto sia importante e necessario integrarela biodiversitànelle pianificazioni urbanistiche, continuando ad aumentare il numero deglispazi verdio comunque il loro ripristino. In questa missione naturalmente è fondamentale l’intervento consapevole delleamministrazioni locali: il loro impegno sarà ripagato dai benefici che ricaveranno nel medio-lungo periodo dai miglioramenti in termini diqualità dell’ariae disalutedei propri abitanti.