Lo chiamano il Borgo dei matti, un gioiello incastonato nel territorio marchigiano | Non puoi non ammirarlo

Il Borgo dei matti - fonte_Marche.it - LaSvolta.it

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Un vero gioiello delle Marche che in molti conoscono come il Borgo dei Matti, non visitarlo almeno una volta sarebbe assurdo. 

Nelle belle e affascinanti Marche, c’è un luogo dove il tempo si è fermato e dove il fascino medievale sembra essersi fermato in un attimo che durerà veramente per sempre.

Lo chiamano affettuosamente “il Borgo dei matti“, ma dietro a questo nome molto curioso si cela un tesoro di arte, architettura e leggende che rendono Corinaldo uno dei paesi più caratteristici d’Italia.

Lo troviamo arroccato su una collina nell’entroterra anconetano, è un piccolo gioiello tra le belle valli del Cesano e del Nevola. Sembra che il paese sia nato nell’anno 1000, quando le popolazioni cercavano rifugio in luoghi fortificati.

Il Borgo ancora oggi conserva le caratteristiche di un tempo che gli conferiscono ancora un fascino assoluto.

Tra mura, vicoli e leggende: il fascino senza tempo di Corinaldo

Le mura di Corinaldo, risalenti al 1480, sono considerate tra quelle meglio conservate dell’intera regione. Il suo centro si districa in un vero e proprio dedalo di stradine, archi, scalinate e scorci che sembrano usciti da un quadro. Il Pozzo di Polenta poi, domina l’intero Borgo dall’alto. La tradizione ci racconta di un episodio che rese Corinaldo molto famosa, ovvero quello di un contadino che, stanco per la lunga salita in Via Piaggia con un sacco di farina sulle spalle, si fermò accanto al pozzo per riposare. Ma il sacco gli scivolò nell’acqua e la farina andò persa. Gli abitanti del luogo lo presero in giro e lui stizzita esclamò: “Ah, siete proprio matti, voi di Corinaldo!”.

Da quel momento nacque l’appellativo “Paese dei Matti“, un nome che gli abitanti hanno accolto con orgoglio e ironia, trasformandolo in un simbolo di identità. Un evento che ancora oggi viene ricordato nella Festa dei Matti che si celebra ad aprile.

Corinaldo - fonte_web - LaSvolta.it
Corinaldo – fonte_web – LaSvolta.it

La Casa di Scuretto e l’anima del borgo

Corinaldo ha un personaggio simbolo: Scuretto, calzolaio e amante del vino, riceveva del denaro dal figlio che alla ricerca di fortuna si trasferì in America. Ma spendeva i suoi soldi nelle osterie. Il figlio un giorno chiese le foto della casa in costruzione, Scuretto trovò una soluzione geniale: fece costruire solo la facciata dell’edificio, completa di porta e numero civico, e si fece fotografare affacciato a una finta finestra. Inviò poi la foto oltreoceano, convinto di averla fatta franca.

Quell’unica parete sembra che sia ancora lì e sarebbe nota come la Casa Scuretto, simbolo dell’ironia e dell’ingegno dei corinaldesi, capaci di trasformare una piccola burla in un patrimonio culturale. Insomma, il simbolo di come la follia sia veramente geniale.