“Chi va piano….” prende la multa: € 173 da pagare sull’unghia | I nuovi limiti in vigore da oggi

Multa per lentezza

Multa per lentezza (Instagram) LaSvolta.it

C’è chi crede che andare piano significhi guidare bene. Ma la legge dice il contrario: ecco quando la lentezza diventa un rischio.

Guidare troppo piano sembra una virtù, un segno di calma e prudenza in un mondo che corre.

Ma non sempre la lentezza è sinonimo di sicurezza. Ci sono situazioni in cui il passo d’uomo, invece di proteggere, diventa un pericolo.

Può creare ingorghi, spingere altri automobilisti a manovre improvvise, o perfino causare incidenti.

La legge non solo lo sa, ma lo punisce. C’è infatti un limite minimo da rispettare, anche quando il piede sull’acceleratore trema per eccesso di cautela.

Quando la prudenza diventa pericolo

Nell’immaginario collettivo, chi procede lentamente al volante è un esempio di responsabilità. Eppure, la realtà su strada è più complessa di così. La lentezza, se ingiustificata, può trasformarsi in una minaccia silenziosa per chi guida e per chi la segue. Ogni anno, secondo i dati dell’Istat, centinaia di incidenti sono causati da comportamenti anomali, tra cui la velocità eccessivamente ridotta. Un paradosso: si rallenta per sicurezza, ma si finisce per crearne meno.

Basta un’auto a 30 chilometri orari in corsia centrale per scatenare una serie di reazioni a catena: frenate improvvise, sorpassi azzardati, cambi di corsia rischiosi. La fluidità del traffico, fondamentale per la sicurezza collettiva, viene spezzata. E il rischio di tamponamenti o urti laterali cresce. La prudenza diventa così una lama a doppio taglio: se non dosata con giudizio, può costare cara.

Posto di blocco
Posto di blocco (AnsaFoto) LaSvolta.it

La legge parla chiaro: la lentezza può costarti una multa

Il Codice della Strada non lascia spazio a interpretazioni. L’articolo 141 stabilisce che il conducente non deve mai procedere “a velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione”. In parole semplici, guidare troppo piano senza una ragione valida può essere sanzionato come qualsiasi altra infrazione. La multa va da 42 a 173 euro, ma non finisce qui. Se la guida lenta causa un incidente, l’assicurazione può rivalersi sul conducente, rifiutando di coprire i danni. E nei casi più gravi, l’infrazione può tradursi in responsabilità diretta per mancata attenzione alla sicurezza stradale. Le norme si applicano anche ai limiti minimi di velocità, che variano in base alla corsia: in autostrada si devono mantenere almeno 60 km/h in quella centrale e 90 in quella di sorpasso.

Il principio, spiegano gli esperti del Ministero dei Trasporti, è semplice: la velocità deve essere “adeguata al contesto”. Ciò significa che non esiste un valore perfetto, ma un equilibrio tra sicurezza e scorrevolezza. In caso di pioggia, nebbia o manto stradale danneggiato, rallentare è doveroso. Ma su una superstrada libera, restare a passo d’uomo non è più prudenza: è negligenza. La guida, dopotutto, è un atto di convivenza. E la sicurezza, come la cortesia, funziona solo se si muove al ritmo degli altri, altrimenti si rischia la salute e la multa.