Pfas: in frutta e verdura sono triplicati

 

Senza pensarci troppo, tramitefrutta e verdura, mangiamo sempre più “inquinanti eterni”. Sono iresidui di pesticididettiPfas,perfluorinated alkylated substances(Sostanze perfluoro alchiliche). La contaminazione di questi vegetali in Europa è più che triplicata dal 2011 al 2021. CosìPan Europe, subito dopo aver lanciato l’allarmecon un report, ha scritto una lettera allaCommissione europea, esortandola a bandire immediatamente queste componenti nocive. Il problema emerge in maniera inquietante proprio dal rapporto delPesticide Action Network EuropeintitolatoToxic Harvest, ovvero raccolto tossico. Il lavoro “si basa sui dati di sorveglianza ufficiali degli Stati membri, che sono stati campionati in modo casuale per riflettere accuratamente un’esposizione rappresentativa dei consumatori dell’Ue ai pesticidi negli alimenti”. Si concentra su prodotti coltivati con un’agricoltura convenzionale, cioè non biologica. L’accusa principale mossa dal documento è che quelle pericolose sostanze chimiche vengono “deliberatamente irrorate sulle colture alimentari”, trasformandola frutta e la verdurafrescain un veicolo di esposizione diretta e sistematica per i consumatori. Queste conclusioni sollevano serie preoccupazioni perl’ambiente e la salute umana. I punti principali attraverso cui si snoda l’indagine sono questi. Tra il 2011 e il 2021 sono stati rilevati residui di31 diversi Pfas in frutta e verduranell’Unione europea, con la conseguente constatazione: la quantità di alimenti contenenti residui di almeno uno di questi pesticidi, nella stessa area geografica,è triplicata in 10 anni. Nel complesso, in quel decennio nell’Ue, il volume di frutta contaminata da residui di Pfas è aumentato del 220% e quello degli ortaggi del 247%. L’aumento maggiore è stato registrato peralbicocche (+333%), pesche (+362%) e fragole (+534%). Gli incrementi più significativi della contaminazione dei prodotti coltivati internamente alle nazioni sono stati osservati inAustria(frutta: +698%, verdura: +3.277%) eGrecia(frutta: +696%, ortaggi: +1.974%). Nel 2021, in particolare, sono risultati notevolmente contaminati alcuni frutti coltivati in Europa comefragole (37%), pesche (35%) e albicocche (31%): spesso contenevano veri e propri “cocktail” di tre o quattro diversi Pfas in un singolo frutto. I Paesi Bassi, il Belgio, l’Austria, la Spagna, il Portogallo e la Grecia sono i principaliproduttori di alimenti contaminati da Pfas all’interno dell’Ue, mentre nazioni come il Costa Rica, l’India e il Sudafrica sono per il Vecchio Continentei principali esportatori di alimenti ad alto contenuto di Pfas. Così gli “inquinanti eterni”, anche grazie alla loro eccezionale durevolezza, rappresentano oggi uno dei maggiori rischi chimici per l’uomo e per l’ambiente: inquinanole risorse idrichee si accumulano nelsuolo, nellecolture alimentarie negliorganismi viventi, compresi gli esseri umani. Le evidenze empiriche disponibili sono limitate ma mostrano comunque una serie di effetti, legati all’esposizione, sullepersonee sulpianeta. «Le prove sulla loropersistenza e tossicitàper la salute umana sono già ben documentate, compresi i rischi per i bambini non ancora nati, i danni cerebrali, l’interruzione del sistema endocrino e il cancro. Inoltre, l’impatto delle miscele di pesticidi semplicemente non viene studiato», ha dichiaratoSalomé Roynel,policy officerdiPan Europe.