“Siamo costretti a chiudere”, era il grande protagonista del mercato automobilistico: HA FALLITO | Un’altra eccellente vittima della crisi

Industria automobilistica - fonte_pinterest - LaSvolta.it
Ancora una vittima nel mercato dell’automobilismo, in una crisi economica che ormai non guarda in faccia proprio a nessuno.
Le case automobilistiche stanno vivendo un momento di profonda crisi, anche se chiamarlo semplicemente “momento” probabilmente è un grande errore, considerando che ormai va avanti da moltissimi mesi e forse anni.
Certo le difficoltà stanno portando alcuni frutti di tutto rispetto, questo lo dobbiamo ammettere, molta strada è stata fatta e lo sviluppo tecnologico è arrivato in maniera prepotente in questo settore.
Adesso abbiamo automobili di ultima generazione che però finiscono per rimanere nei magazzini perché sembra che nessuno proprio che nessuno le voglia o se le possa permettere.
Insomma, un quadro generale in cui è letteralmente impossibile che qualcuno non ci rimetta in maniera definitiva ed è successo ancora una volta.
L’automotive più in difficoltà di quello che si possa credere
La realtà è questa, il mondo intero ha imposto al mercato automobilistico di cambiare, occorre che le auto siano sempre affidabili, ma meno inquinanti, ce lo chiede l’ambiente, messo a dura prova dall’inquinamento provocato sia dalle vetture che da altri fattori. Allora sono arrivati i motori a zero emissioni e le automobili, le cui parti vengono costruite con materiali di recupero. Ogni singola casa automobilistica ha investito credendo di riuscire ad avere risultati nel breve periodo, salvo poi doversi ricredere.
Storia ormai di inizio anno, le aziende hanno ridotto in maniera immediata i numeri per le previsioni di vendita. Attualmente sembra che ci sia un lieve miglioramento, ma uscire da tutta questa crisi sembra essere quasi del tutto impossibile.
Una vittima illustre
Nel corso degli ultimi mesi molte case automobilisti hanno fatto le spese della crisi, alcuni centri di produzione sono stati chiusi, al momento in maniera temporanea, ma non si esclude che la decisione si definitiva. Intanto ad avere la peggio sono le aziende che vedono di fronte loro un quadro molto più complesso.
Questa volta a dichiarare fallimento è la First Brand Group, un’azienda di ricambi che ha dichiarato bancarotta. Il marchio produceva parti aftermarket OE per molti brand, come filtri, freni, le candele per i motori e molto altro ancora, come aggancio o parti utili per i rimorchi ed i camion. La Reuters ha dichiarato che la domanda di protezione fallimentare per passività ha previsto tra i 10 e i 50 milioni di dollari, per un’azienda che era veramente leader nel settore dell’automotive, ma si arrende alle difficoltà attuali.