Altro che COVID, se il tuo olfatto non funziona potresti essere affetto dalla mortale malattia | Rivolgiti immediatamente al tuo dottore

Se hai un problema all’olfatto sappi che potrebbe non essere Covid, è dietro l’angolo la malattia più preoccupante di tutte.
Il Covid negli ultimi anni è diventato il vero spauracchio di tutti gli italiani che temono, da un momento all’altro che possa tornare l’emergenza, magari il lockdown e la chiusura totale. I sintomi tipici di questo virus ormai lo sappiamo veramente molto bene, oltre alla febbre, abbiamo anche problemi nel sentire gli odori e i sapori.
Ma questo insieme di sintomi che possono anche non verificarsi tutti nello stesso momento, potrebbero trarre in inganno il cittadino.
Supponiamo, ad esempio di non riuscire a sentire gli odori, si potrebbe pensare di essere di nuovo stati contagiati con il Covid, ma se invece non fosse così? Secondo gli esperto questo sintomo potrebbe essere il campanello d’allarme di problematiche ben maggiori.
Una delle malattie peggiori in assoluto, potrebbe essere anticipata da problemi olfattivi. Occorre moltissima attenzione.
Quando l’olfatto si spegne: cosa significa davvero
La perdita dell’olfatto potrebbe essere il sintomo di una serie di malattie che sono ben diverse dal semplice, se così si può dire, Covid. L’olfatto potrebbe mostrare problemi per: una sinusite, un’infezione alle vie respiratorie o una congestione nasale. Si tratta in genere di episodi solo temporanei, che si risolvono in pochissimi giorni, ovvero in alcune settimane. Ma se il problema dovesse mostrarsi persistente, potrebbe non essere collegato alle comuni malattie, ma è fondamentale parlare con un medico esperto.
Alcuni studi hanno dimostrato come la difficoltà a percepire gli odori possa essere sintomo di possibili disturbi cognitivi o neurologici; un campanello d’allarme che scatta ben prima che si manifestino sintomi più evidenti come la perdita di memoria o la difficoltà di concentrazione. Quello che in pochi sanno è che il collegamento tra naso e cervello è molto stretto, infatti il bulbo olfattivo, la struttura che riceve gli stimoli odorosi, comunica direttamente con aree fondamentali per la regolazione delle funzioni cognitive ed emotive.
Un segnale precoce che permette di intervenire subito
Ad intervenire la scienza che ci dice in maniera molto chiara che un peggioramento nella percezione degli odori può essere uno dei primi segnali dell’Alzheimer, la malattia neurodegenerativa che colpisce milioni di persone nel mondo. Purtroppo, è inutile nasconderlo ma si tratta di una delle malattie che preoccupano di più attualmente. In particolare quello che se ne sarebbe ricavato è che nelle fasi iniziali della patologia, le connessioni tra bulbo olfattivo e altre aree del cervello cominciano a deteriorarsi.
Le cellule immunitarie del cervello non proteggono i neuroni e finiscono per danneggiarli; questo si traduce in una progressiva incapacità di riconoscere gli odori ancora prima che i disturbi della memoria compaiano. Una scoperta importante se si considera l’importanza della prevenzione e dell’intervento immediato per evitare che la malattia peggiori rapidamente. Proprio per questo motivo i ricercatori stanno sviluppando test dell’olfatto che potrebbero diventare un’arma preziosa nella diagnosi precoce.